Franco Tassoni

07
Ott
2018
Ritratto di Massimiliano Magli

Temporale in cascina

Dalla raccolta di racconti "La fede dei poveri"

Nel periodo in cui abitavamo in questo cortile, detto lòc-de-pi nano (cortile di Giuseppe Olivini detto nano), ricordo tre o quattro episodi: il primo è questo.
Forse sarà una mia impressione, ma i temporali di una volta erano molto più brutti di quelli estivi di adesso e poi c’era un’atmosfera particolare che li precedeva, per la quale tu eri sicuro che era un vero temporale.
Voglio dire, ad esempio, stavi giocando, quando ti accorgevi che c’era un silenzio fuori dal normale e arrivavano dei piccoli colpi di vento e istintivamente alzavi la testa e ti assaliva un’ansia tale che tutti i nervi erano in tensione, quindi un sordo brontolio e correvi con gli occhi verso il rumore, ma se non eri in un campo non vedevi subito i nuvoloni perché c’erano tante di quelle piante da impedirti di vedere lontano.

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