Come salvare la nostra pelle e quella degli altri
In un momento nel quale la comunicazione stenta sia tra politici che comunicatori, tentiamo di farvi capire come stanno le cose e anche quali sono i tentativi che possono aiutare.
Partiamo da alcuni aspetti che come Redazione abbiamo sintetizzato qui per poi proporli nell’efficace educational video diffuso dal dottor Roberto Genoni, medico di base e nostro consulente scientifico con una rubrica mensile.
NON C’E’ PIU’ POSTO
Gli ospedali non bastano più: non è vero che cureranno tutti. Dunque rischiamo di morire perché non c'è più posto. Ce lo confermano i medici.
Quindi: se continuerete a uscire e a non proteggervi, non troverete un medico che vi aspetta, ma un carro funebre.
MASCHERINE E GUANTI
La mascherina serviva prima come adesso: quando si esce o quando si ha a che fare con persone che si presentano sull’uscio di casa.
Idem se in casa c’è un ammalato tra le mura di casa: mascherina Ffp2 o Ffp3 per chi lo assiste mentre è sufficiente una mascherina chirurgica per l’ammalato.
Ricordate che, durante la stagione fredda, quando ancora non c’erano i vaccini i nostri nonni uscivano bardati con una sciarpa davanti alla bocca ogni giorno.
Guanti e mascherine non sono infinite lo sappiamo.
“Ho visto persone – spiega il dottor Genoni – fare la spesa, pagare, guidare, starnutirsi in mano sempre con quel guanto. I guanti devono essere monouso: una volta usati per fare qualcosa, per esempio la spesa. Si gettano insieme ai microbi e se ne rimette un nuovo paio. E’ tassativo, prima di indossare altri guanti, lavarsi bene le mani o, se fuori casa, usare banale alcol denaturato o soluzioni idroalcoliche".
Se non avete guanti di riserva, lavateli con alcol e fregateveli come fate con le mani, ogni volta che avete cambiato ambiente e mansione (dalla corsie alla cassa, prima di prendere il portafogli, dopo aver pagato e anche prima di salire in auto).
ANTIBIOTICI, AEROSOL E ANTIPIRETICI
Rafforzare la cura antibiotica può servire, ma soprattutto non indebolisce le difese immunitarie. Può essere molto utile un aerosol: se a base cortisonica può essere molto efficace ma potrete vedere ridotte le vostre difese dal cortisone. Quindi è da considerare caso per caso. Fatelo magari in ambienti isolati, come il bagno, poiché può vaporizzare anche il virus nell'ambiente. Acqua e sali minerali aiutano senz'altro.
L’ibuprofene (es. Nurofen) può essere utile nell’abbassare la febbre se non si riesce con il paracetamolo (es. Tachipirina): sono false le voci che lo indicano come pericoloso.
IL VIRUS E I TIMORI
Gli studi sul virus e la sua resistenza nell'aria NON deve preoccupare come prima cosa. La prima e più importante forma di contagio è il passaggio di virus «attivi» da substrati biologici come la respirazione, gli starnuti, i contatti con le mani (che poi per istinto portiamo verso il viso) mediante respirazione o contatto con superfici su cui sono piovute le goccioline da naso e bocca (droplet)
OCCHIALI
Anche un paio di occhiali protegge, perché attraverso la congiuntiva il virus può penetrare nell'organismo.
CAMBIARE ABITUDINI E’ DIFFICILE MA FONDAMENTALE
L’uomo è fatto di abitudini, per cui è ovvio che molti di noi non accettino di stare a casa. Ma le abitudini sono frutto di una prima volta: ora è il momento di ripetere quelle prime volte fino ad acquistare una nuova abitudine che salva la vita: state a casa e, quando uscite, mascherina, guanti e distanza di sicurezza. Nel dubbio su cosa fare, siate più prudenti del dovuto.
(VIDEO)
LA SCUOLA NON E' L'EMERGENZA
La scuola non è un'emergenza. Deve essere chiaro. Importante e straordinario l'impegno degli insegnanti ma non è l'emergenza. E quasi tutte le insegnanti lo sanno bene, per questo mandano compiti da fare ma fanno anche video-collegamenti in cui lo svago è la priorità.
Dunque no, non è emergenza la scuola!