Discariche abusive, è allarme

Triangolo di rifiuti in piena campagna
Ritratto di mavi

E' allarme discariche abusive a Chiari. In un triangolo di alcuni ettari si è infatti scatenato l'abbandono selvaggio di rifiuti in quantità massicce, tutti provenienti dal settore dell'edilizia. 
Un gesto vergognoso e ripetuto che depone a favore di una vera e propria abitudine che preoccupa per la facilità con cui vengono abbandonate tonnellate di materiali. 
Veniamo a Chiari e al terribile triangolo interessato: sia motra via Tagliata, via Rogge e via San Genesio. I residenti l'hanno definito proprio così: «triangolo delle discariche». 
I consiglieri di minoranza, con in testa Roberto Campodonico (Lega Nord) ha chiesto un intervento urgente da parte dell'Amministrazione comunale. «Stiamo diventando come Napoli – tuona Campodonico – abbiamo una campagna che è già stata ferita dalle grandi infrastrutture come Brebemi, Tav, elettrodotti ed ossigenodotti. Avevamo grandi aziende zootecniche, dimezzate da tali opere, quel poco che resta della campagna è trasformato in una discarica perenne». 


La vicenda ha allarmato anche la maggioranza, che ha preso atto degli abbandoni gravissimi sul territorio. Si tratta di una pratica che ha un doppio valore per i criminali che la attuano: da un lato la comodità di non dover stoccare adeguatamente il materiale e di separare i rifiuti pericolosi come l'eternit, dall'altro quella di poter evitare il costo dei formulari per lo smaltimento dedicato alle imprese edili. 
Insomma una doppia fuga su cui l'assessore all'ambiente Domenico Codoni non transige: «Il problema c'è ed è serio. La campagna è estesa e le ore in cui avvengono certi abbandoni sono spesso poco controllabili. Per questo motivo abbiamo deciso di intervenire con telecamere mobili. Voglio ricordare – aggiunge – a chi fa strumentalizzazioni che di verbali ne abbiamo elevati a decine e che chi è stato colpito non credo avrà grandi intenzioni di ripetere il gesto, perché le sanzioni sono elevate». 
Gli interventi della Polizia Locale hanno fruttato anche singoli verbali di svariate centinaia di euro e in vari casi con denuncia penale. 
Resta il problema delle rimozioni che spesso non sono così immediate anche perché vi si scontra una giurisprudenza border line, che talvolta rischia di mettere in difficoltà i proprietari del fondo, costretti a dover rimuovere autonomamente il materiale scaricato.

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