I bresciani raccontano Atene in fiamme

Elena Ianno (Rudiano): "Mia zia ha rischiato la vita"
Ritratto di Massimiliano Magli

«Mia zia ha visto la morte in faccia e si è salvata dalle fiamme soltanto per un soffio». Elena Ianno, di Rudiano, si trovava in Grecia mentre le fiamme uccidevano oltre 70 persone, molte delle quali bambini, e distruggevano interi villaggi.
Elena, che si trova dai genitori a Lepanto, è stata in contatto con la zia Jenny Corsini poco dopo lo scampato pericolo, martedì pomeriggio. La zona in cui vive la signora è tra Mati e Nea Marky. «Mia zia – spiega – abita lì da tempo e conosce bene il rischio degli incendi, ma quanto accaduto questa volta ha superato la più catastrofica immaginazione».
Corsini, 70 anni compiuti lo scorso 5 gennaio, si trovava in casa al momento del rogo e il panico l'ha travolta come ha travolto decine di migliaia di greci.
«La tecnologia ci ha aiutati– spiega Elena – perché abbiamo potuto subito vederci e parlarci mediante l'applicazione di Skype, ma il dolore di vedere mia zia così prostrata è stato grande. Abbiamo pianto insieme, le abbiamo fatto coraggio con i miei genitori e promesso una visita al più presto».


Per capire quanto sia stato devastante il rogo basterebbe dire che le fiamme hanno cancellato l'intero villaggio di Mati: in poche ore è stato interamente divorato dal fuoco che avanzava con una velocità impressionante, a causa del forte vento che ne ha alimentato il procedere.
«La situazione vissuta da mia zia, ancora sotto shock – continua Elena –, è stata drammatica: si è vista praticamente perduta, perché il fronte di fuoco era ormai a circa 300 metri da casa sua. La sfortuna vuole che fosse senza l'auto per poter fuggire, visto che le si era rotta nei giorni scorsi. Una beffa che poteva costarle carissima».
Elena, che è nata in Italia, ricorda la paura costante degli incendi quando rientrava a trovare i suoi genitori: «So cosa vuol dire vivere con quel terrore perché anche io ho dovuto subire il trauma di un rogo importante quando ero piccola. Con i miei genitori abbiamo vissuto un'esperienza terribile che mi ha dato incubi per giorni. Jenny, come tanti residenti di quella zona, non sono ancora al sicuro perchè il fuoco sotto la cenere resta e può ripartire da un momento all'altro. Tutti aspettano la pioggia con grande impazienza: le previsioni sembrano favorevoli».
Una nota positiva arriva dalla solidarietà, come ricorda Elena: «Si sono dette cose inesatte, per non dire cattive, rispetto alla solidarietà turca, che invece c'è stata e in modo copioso. I turchi hanno inviato una loro task force per scongiurare altre vittime e arginare le fiamme».

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