Mascherine rifiuti speciali?

Scontro maggioranza e opposizione. Dal Pd (Goffi) mozione pro ambiente
Ritratto di roberto parolari

La mascherina dove la metto? Nel dramma del Coronavirus a Chiari c'è il surreale della destinazione di un rifiuto usa e getta come la mascherina chirurgica. A sollevare la problematica è stata la minoranza con i consiglieri Davide Piantoni e Roberto Campodonico: «Troviamo decine di mascherine abbandonate per la strada e altre che finiscono nell'indifferenziato dei rifiuti di casa. Non lo troviamo giusto. Per noi è un rifiuti speciale e come tale va trattato. Tant'è che in ospedale hanno contenitori appositi le mascherine scartate dai sanitari».
Sulla vicenda l'assessore Domenico Codoni, che segue i rapporti con la municipalizzata Chiari Servizi si è detto contrario: «È un rifiuto indifferenziato come il pannolino e come tale va trattato. Ci sembra eccessiva la presa di posizione della minoranza che ci ha chiesto quantomeno di identificare il rifiuto come sanitario se non speciale».
In mancanza di un accoglimento anche in Consiglio comunale, le mascherine resteranno indifferenziato. «Speriamo tuttavia – ha concluso Campodonico – che il Comune invii a ogni famiglia un apposito sacchetto per le prossime settimane. Differenziare per tipologie di rifiuti aiuta sembra lo smaltimento».
Il Pd con il consigliere Ludovico Goffi ha invitato il Comune a una campagna di sensibilizzazione «contro la dispersione dei dispositivi di protezione individuale finalizzata a un corretto smaltimento di tutti i DPI».
A tal proposito, Goffi in Consiglio comunale ha colto l'occasione per «ringraziare tutti i soggetti che hanno voluto donare alla città Dispositivi di Protezione Individuale, l'amministrazione per l'ottimo lavoro svolto nella distribuzione capillare degli stessi e un sentito ringraziamento va ai tanti cittadini volontari che in queste settimane hanno destinato parte del loro tempo alla comunità».
E sul tema mascherine abbandonate c'è anche la reprimenda del presidente di Chiari Servizi Marco Salogni: «In un periodo nel quale è emersa in tutta la sua evidenza la preziosità della salute a 360 gradi, è bene che i cittadini si ricordino che questo bene passa anche per il rispetto dell'ambiente. Pertanto è inaccettabile vedere ancora guanti o mascherine monouso gettati per terra». Salogni ha suggerito infine l'uso di mascherine riutilizzabili e lavabili al posto delle chirurgiche usa e getta. I costi ormai sono pressoché identici.
 

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