Patto Civico, coalizione "anti Mazzatorta"

Al centro la contrarietà all'attuale Giunta
Ritratto di Redazione

Patto Civico per Chiari si è presentato poco fa a Chiari in sala Riva. Atteso l'intervento del giornalista Claudio Baroni, corteggiato sinora da alcuni del centro-sinistra per sondarne la disponibilità a candidarsi a sindaco. Baroni ha criticato senza mezzi termini l'operato della Giunta del sindaco Mazzatorta, dicendo che "c'è più di una ragione per trovare una città peggiorata e spaccata" e ha aggiunto tra le critiche anche quella dell'aereo acquistato per la polizia locale. Ha tuttavia precisato di intervenire come giornalista e che ha coordinato come giornalista anche diversi interventi in passato del sindaco Mazzatorta, accennando poi alla mancanza di deontologia professionale da parte di qualcuno. Ha inoltre precisato di aver moderato 150 incontri pubblici negli ultimi 5 anni, 25 dei quali a Chiari.
La mia domanda, dopo l'intervento di Baroni, Maurizio Libretti e Carlo Fogliata (Pd), Lara Baghino (Chiari in testa) e Giovanni Bosetti (socialisti): "Non ho capito perché precisa di intervenire come giornalista. Mi interesserebbe sapere se appoggia questo percorso e se è disponibile a mettersi in gioco in prima persona come candidato".
Baroni ha risposto: "Sono qui come giornalista, ma anche come cittadino preoccupato: l'unico che sinora mi ha candidato è stato lei sul suo giornale".
Purtroppo, non ho doti di profezia per cui su questo Baroni si sbaglia, come ho cercato di spiegargli ormai senza microfono: e infatti sul giornale io non l'ho dato come candidato di nessun movimento, ma come corteggiato da alcuni: persone o gruppi.
Baroni in ogni caso ha detto: "Io non rappresento l'approdo di questo percorso".
E comunque mi pare opportuno documentare ancora una volta con una foto dell'articolo "incriminato" (tratto da Bresciaoggi) che io non ho candidato proprio nessuno. Dal quotidiano Bresciaoggi del 2 novembre (p. 21):
"Ma è proprio qui che si gioca la partita, con un «portacolori» civico problematico non soltanto perché non era tra quelli previsti, ma anche perché pure il Pd lo vorrebbe. Si tratta del vicedirettore del «Giornale di Brescia»Claudio Baroni: il giornalista clarense è stato infatti coinvolto da entrambi i gruppi, ma parrebbe più propenso a giocarsi la partita con la prima formazione, fermo restando che finora non ha formalizzato alcuna accettazione".

Sorprendente è stato lo spazio dedicato a Mazzatorta e alla sua Giunta, forse inevitabile, ma rispetto alla presentazione di Gozzini, si è detto ben poco del programma e della carta di intenti che invece il Pd aveva dettagliato a settembre. Un aspetto che Baroni ha ripreso in chiusura ricordando che non di solo anti-mazzatortismo può vivere la campagna elettorale di questa coalizione. Stupisce - chioso io - che ancora oggi, come nel caso di Fogliata, si ricorra a un leghismo sui generis per definire Mazzatorta un estraneo alla storia di Chiari. Forse che si debba essere nati a Chiari per fare politica? Forse che i 25 anni di presenza mazzatortiana nella nostra città non autorizzino a governarla? E allora come spiegare l'accoglienza a braccia aperte nei confronti di una romana come Lara Baghino anche lei da anni a Chiari? Suo malgrado la ritengo una ingiusta vittima di certe semplificazioni che fanno pessimo gioco se utilizzate all'occorrenza.
Infine una cosa non ho capito: perché, entrando in sala questa sera, trovandomi davanti il vice direttore e salutandolo, me lo sia visto ritrarsi senza rispondere al saluto. Ci tengo al saluto di tutti anche al suo. Forse si è sparsa la voce che il mio primogenito ha preso i pidocchi a scuola, ma giuro che la profilassi l'ho fatta e non ne risulto portatore. Forse è stata solo una mia impressione. Anzi sicuramente.
Pace e bene, dico con Frate Indovino. Fratello resto, indovino non ancora.

 

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