Qualità della vita: strano declassamento

9° posto a livello nazionale nel 2009. Ora uno studio del Giornale di Brescia mette Chiari al 18°, per di più a livello provinciale
Ritratto di Redazione

E' una curiosa e decisamente spiazzante indicazione quella che arriva dal progetto di analisi sulla qualità della vita varato dal Giornale di Brescia: uno studio affidato al ricercatore Elio Montanari. Lo studio colloca al 18° posto in provincia di Brescia la città di Chiari. Di fatto un incomprensibile declassamento visto che la classifica è limitata solo alle 33 cittadine bresciane sopra i 10 mila abitanti. Ma effettivamente o a Chiari è avvenuta una catastrofe o non si spiega come mai Il Giornale di Brescia abbia evidenziato tale posizione per una città che nel 2009 era per qualità della vita al nono posto assoluto. La sua posizione, dopo uno studio condotto dal Centro Sintesi di Venezia, era balzata alle cronache nazionali, anche sulla rivista Panorama. Il 18° posto a livello locale appioppato dal Giornale di Brescia e dal suo studio contro il 9° ottenuto su 8 mila comuni nel 2009.

Una risposta Montanari la dà qui e dal titolo lascia davvero poca speranza all'interpretazione: "Non è una classifica ma un'indicazione reale".
 
"Strano - per il sindaco Mazzatorta - che il Giornale valorizzi proprio quello studio della Sintesi ma che lo valorizzi citandolo solo per il Comune di Salò. Per Chiari quello studio vale meno? Inutile dire - ha detto il sindaco di Chiari Sandro Mazzatorta - che non posso che pormi seri interrogativi sull'esito e le modalità di questo lavoro". Una posizione che ha espresso giovedì 12 dicembre, alle 20.30, in sala Repossi, rispondendo all'invito del Giornale di Brescia, in occasione di un contradditorio "che - ha detto il sindaco - è purtroppo invece mancato con la pioggia di critiche che mi sono arrivate dal vice direttore del Giornale di Brescia Claudio Baroni in occasione della presentazione del Patto Civico per Chiari. Questa sera mi sono presentato con una classifica che ritengo ingiusta e persone che la pensano diversamente da me e l'ho fatto volentieri. In quella occasione del Patto Civico ricordo che Baroni si è presentato da giornalista e pertanto mi è parso francamente inopportuna la serie di stroncature espresse in assenza di un contraddittorio, in una serata per di più già unilaterale essendo dedicata a una realtà politica. Poi Baroni, ottimo giornalista, è liberissimo di pensare e di scrivere queste cose sul suo giornale, ma in un contesto in cui è chiamato a fare da moderatore o presentatore che dir si voglia, in veste di giornalista, forse ha schiacciato un po' troppo sull'acceleratore del rivale politico". 
Baroni, lo ricordiamo, aveva espresso la sua presenza "in qualità di giornalista e di relatore di decine di incontri in tutta la provincia anche per altri partiti o gruppi politici".
Sempre sulle perplessità avanzate dal sindaco, Baroni ha precisato "che il divario tra una posizione e l'altra della graduatoria dei Comuni è minima risultando parecchio ravvicinate le posizioni" per cui scavalcamenti e impennate risulteranno senz'altra facili già dal prossimo anno. Alla serata sono intervenuti anche il direttore del Giornale di Brescia Giacomo Scanzi con alcuni redattori e il presidente di Confartigianato Eugenio Massetti. 
L'impressione - e lo dico senza polemica - è che dalle classifiche (salvo poi sentirci dire come è stato detto dal ricercatore e dal Giornale di Brescia che non sono vere e proprie classifiche... - anche se hanno i numeri davanti e punteggi precisi mi chiedo io?!) un giornale è bene che si astenga: non è cosa propria e corretta secondo il sottoscritto che sia una giornale a disporre studi per poi stilare delle classifiche. E il motivo è semplice: è come crearsi la notizia in casa! La serata, in ogni caso, anche a fronte della scarsa presenza di cittadini (politici e giornalisti soprattutto tra i presenti complice il meteo), si è rivelata più che altro un appuntamento per così dire tecnico, per il quale il sindaco ha mostrato riconoscenza all'intento di fornire uno strumento di analisi ulteriore. 
Il secondo aspetto è che secondo me Montanari da Roma è meglio che torni nella sua Brescia, perché ha anteposto anche di diverse posizioni, a Chiari, Comuni che sono sprofondati nel medioevo economico, sociale, ambientale e amministrativo della loro storia. Comuni che hanno piazze completamente vuote di commercianti, che hanno sobborghi in preda alla malavita. Parola di chi, come tanti minuscoli imprenditori e giornalisti della zona, la nostra provincia la battono e vivono palmo a palmo: Chiari 18° Comune su 33? Lo ritengo eufemisticamente un inciampo. Nave in vetta alla classifica!? E poi perché fare classifiche se poi non le si chiamano classifiche? 
Il marketing editoriale sarà anche questo, sarà anche nelle gare a voti per le migliori pizzerie bresciane... ma non lo condivido. C'è già Chiari Week che pensa sin troppo a queste cose. 
 
Intanto il Comune punta anche a cambiare rotta sul consumo di suolo. 

«Ad ogni tornata elettorale – ha spiegato martedì scorso il sindaco Sandro Mazzatorta a un incontro a Provaglio d'Iseo - arrivano sparate degne del più fantasioso pescatore, ogni anno numeri campati in aria senza alcun fondamento scientifico sul numero degli alloggi sfitti. Chi dice 1000 chi 500 chi 700. Per questo ho aderito volentieri al progetto della Fondazione Cogeme onlus sul consumo di suolo e la necessità di progettare un reale housing sociale».
Arriva dal convegno sul consumo del suolo promosso da Fondazione Cogeme Onlus l'annuncio del sindaco di Chiari Sandro Mazzatorta di adesione al progetto per rendicontare le Amministrazioni sull'effettiva presenza di alloggi sfitti o invenduti e per suggerire progetti coordinati con le altre Amministrazioni al fine di contenere inutili progetti abitativi e rilanciare il modo di abitare il nostro territorio.
«Intanto – dice il sindaco - con un ente certificatore esterno avremo almeno la certezza di sapere come siamo messi. Ben venga infine il coordinamento con gli altri Comuni per ragionare su un progetto che finisca per valorizzare il suolo agricolo. Convengo infine anche sul fatto che, come evidenziato dal  senatore Volpi presidente della Fondazione, i Comuni siano stati lasciati a se stessi con i propri conti da pagare, dipendenti da mantenere e spese straordinarie continue. E in questo frangente, in cui l'arroganza dello Stato permea i Comuni al punto da aggiungere tasse anche sui servizi comunali, i Comuni hanno colto come provvidenziale progetti di urbanizzazione che hanno consentito di mantenere la macchina amministrativa e di essere volano per l'economia locale».
All'incontro sono intervenuti anche i Comuni di Passirano, Castelli Calepio, Comezzano-Cizzago e Rovato.
Strategico è stato inoltre l'operato del Comune di Chiari anche sul fronte dei capannoni, che hanno invece devastato intere campagne nella Bassa Bresciana e non solo. In tal senso è arrivato l'elogio del presidente della Provincia Daniele Molgora, che ha evidenziato altresì come sia «fondamentale utilizzare gli oneri di urbanizzazione in conto capitale e solo eccezionalmente come tampone alle uscite correnti».
Il progetto della Fondazione Cogeme è affidato al Politecnico di Milano dal punto di vista scientifico. Dagli studiosi arriveranno oltre ai conteggi degli appartamenti e degli alloggi sfitti, anche suggerimenti per «una politica che potrebbe imporre uno stop radicale alle abitudini amministrative degli ultimi anni, obbligando a lavorare insieme nella programmazione di uno sviluppo sostenibile e nell'abbattimento di certe pessime abitudini, finalizzate purtroppo a fare incetta di fondi con gli oneri di urbanizzazione in mancanza dei trasferimenti dallo Stato».
Durante la presentazione, il Politecnico ha ricordato che ogni giorno nella nostra provincia scompaiono 2,2 ettari sotto il cemento.

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