Qualità della vita: strano declassamento
E' una curiosa e decisamente spiazzante indicazione quella che arriva dal progetto di analisi sulla qualità della vita varato dal Giornale di Brescia: uno studio affidato al ricercatore Elio Montanari. Lo studio colloca al 18° posto in provincia di Brescia la città di Chiari. Di fatto un incomprensibile declassamento visto che la classifica è limitata solo alle 33 cittadine bresciane sopra i 10 mila abitanti. Ma effettivamente o a Chiari è avvenuta una catastrofe o non si spiega come mai Il Giornale di Brescia abbia evidenziato tale posizione per una città che nel 2009 era per qualità della vita al nono posto assoluto. La sua posizione, dopo uno studio condotto dal Centro Sintesi di Venezia, era balzata alle cronache nazionali, anche sulla rivista Panorama. Il 18° posto a livello locale appioppato dal Giornale di Brescia e dal suo studio contro il 9° ottenuto su 8 mila comuni nel 2009.
Baroni, lo ricordiamo, aveva espresso la sua presenza "in qualità di giornalista e di relatore di decine di incontri in tutta la provincia anche per altri partiti o gruppi politici".
Sempre sulle perplessità avanzate dal sindaco, Baroni ha precisato "che il divario tra una posizione e l'altra della graduatoria dei Comuni è minima risultando parecchio ravvicinate le posizioni" per cui scavalcamenti e impennate risulteranno senz'altra facili già dal prossimo anno. Alla serata sono intervenuti anche il direttore del Giornale di Brescia Giacomo Scanzi con alcuni redattori e il presidente di Confartigianato Eugenio Massetti.
L'impressione - e lo dico senza polemica - è che dalle classifiche (salvo poi sentirci dire come è stato detto dal ricercatore e dal Giornale di Brescia che non sono vere e proprie classifiche... - anche se hanno i numeri davanti e punteggi precisi mi chiedo io?!) un giornale è bene che si astenga: non è cosa propria e corretta secondo il sottoscritto che sia una giornale a disporre studi per poi stilare delle classifiche. E il motivo è semplice: è come crearsi la notizia in casa! La serata, in ogni caso, anche a fronte della scarsa presenza di cittadini (politici e giornalisti soprattutto tra i presenti complice il meteo), si è rivelata più che altro un appuntamento per così dire tecnico, per il quale il sindaco ha mostrato riconoscenza all'intento di fornire uno strumento di analisi ulteriore.
«Ad ogni tornata elettorale – ha spiegato martedì scorso il sindaco Sandro Mazzatorta a un incontro a Provaglio d'Iseo - arrivano sparate degne del più fantasioso pescatore, ogni anno numeri campati in aria senza alcun fondamento scientifico sul numero degli alloggi sfitti. Chi dice 1000 chi 500 chi 700. Per questo ho aderito volentieri al progetto della Fondazione Cogeme onlus sul consumo di suolo e la necessità di progettare un reale housing sociale».
Arriva dal convegno sul consumo del suolo promosso da Fondazione Cogeme Onlus l'annuncio del sindaco di Chiari Sandro Mazzatorta di adesione al progetto per rendicontare le Amministrazioni sull'effettiva presenza di alloggi sfitti o invenduti e per suggerire progetti coordinati con le altre Amministrazioni al fine di contenere inutili progetti abitativi e rilanciare il modo di abitare il nostro territorio.
«Intanto – dice il sindaco - con un ente certificatore esterno avremo almeno la certezza di sapere come siamo messi. Ben venga infine il coordinamento con gli altri Comuni per ragionare su un progetto che finisca per valorizzare il suolo agricolo. Convengo infine anche sul fatto che, come evidenziato dal senatore Volpi presidente della Fondazione, i Comuni siano stati lasciati a se stessi con i propri conti da pagare, dipendenti da mantenere e spese straordinarie continue. E in questo frangente, in cui l'arroganza dello Stato permea i Comuni al punto da aggiungere tasse anche sui servizi comunali, i Comuni hanno colto come provvidenziale progetti di urbanizzazione che hanno consentito di mantenere la macchina amministrativa e di essere volano per l'economia locale».
All'incontro sono intervenuti anche i Comuni di Passirano, Castelli Calepio, Comezzano-Cizzago e Rovato.
Strategico è stato inoltre l'operato del Comune di Chiari anche sul fronte dei capannoni, che hanno invece devastato intere campagne nella Bassa Bresciana e non solo. In tal senso è arrivato l'elogio del presidente della Provincia Daniele Molgora, che ha evidenziato altresì come sia «fondamentale utilizzare gli oneri di urbanizzazione in conto capitale e solo eccezionalmente come tampone alle uscite correnti».
Il progetto della Fondazione Cogeme è affidato al Politecnico di Milano dal punto di vista scientifico. Dagli studiosi arriveranno oltre ai conteggi degli appartamenti e degli alloggi sfitti, anche suggerimenti per «una politica che potrebbe imporre uno stop radicale alle abitudini amministrative degli ultimi anni, obbligando a lavorare insieme nella programmazione di uno sviluppo sostenibile e nell'abbattimento di certe pessime abitudini, finalizzate purtroppo a fare incetta di fondi con gli oneri di urbanizzazione in mancanza dei trasferimenti dallo Stato».
Durante la presentazione, il Politecnico ha ricordato che ogni giorno nella nostra provincia scompaiono 2,2 ettari sotto il cemento.