Il triste viaggio delle salme da Bergamo

Convoglio dell'esercito porta i defunti nelle altre città per la cremazione
Ritratto di roberto parolari

Più di tante parole sono queste immagini a descrivere la gravità del momento che stiamo vivendo, dove alla perdita dei propri familiari si somma anche l’impossibilità di dar loro l’estremo saluto.
Mercoledì sera un convoglio di mezzi dell’Esercito Italiano ha trasportato una sessantina di bare che si trovavano presso il cimitero di Bergamo verso i forni crematori di Modena, Acqui Terme, Domodossola, Parma, Piacenza e diverse altre città che hanno dato la loro disponibilità ad accoglierle. A Bergamo la camera mortuaria del cimitero non era più in grado di ospitare i feretri, tanto che nei giorni scorsi erano stati messi in fila nella Chiesa di Ognissanti, ed il forno crematorio cittadino, nonostante sia in funzione 24 ore su 24 da una settimana, non può far fronte all’ingente numero di richieste di cremazione, visto che la maggior parte delle famiglie scelgono questa pratica per i propri defunti. 


Una situazione di emergenza così grave che neppure le agenzie funebri sono più in grado di svolgere il loro servizio, tanto che alcune sono chiuse con i dipendenti contagiati. Per ovviare ai mancati ritiri delle salme il Comune di Bergamo ha dovuto intervenire attraverso la propria società «Bergamo Onoranze Funebri».
Una volta eseguita la cremazione, le ceneri dei defunti torneranno a Bergamo e poi saranno consegnate alle famiglie.  
Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha voluto ringraziare, inviando una lettera ad ognuna, le città che hanno accettato di accogliere i feretri. 
 

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