Umana imperfezione

Ritratto di mavi

- L’insopprimibile forza del vero dribbla l’accortezza e spinge le parole della realtà.
- Non è sapere di non sapere; è sapere di sapere quello che si sa, ossia l’umana imperfezione.
- L’uomo nasce sottoposto: non nasce libero, è stato messo al mondo. 
«La cultura è il superfluo indispensabile»
- Paul Nizan: «Avevo vent’anni. Non permetterò a nessuno di dire che è la più bella stagione della vita»
- «una civiltà che del linguaggio ha fatto il proprio fondamento prende a dubitare del linguaggio stesso, (dubita), implicitamente, di se stessa»
- Einstein: «La scienza senza la religione è zoppa. La religione senza la scienza è cieca».
-Seneca: (a consolazione di una Madre) «Le esigenze del corpo sono minime: un riparo dal freddo e l’alimento che basta ad estinguere la fame e la sete».
Uno storico scrisse di lui: «in conformità a quali principi di saggezza egli aveva accumulato in soli quattro anni di amicizia col principe tre milioni di sesterzi?». Ancora Seneca: «è proprio di un animo debole il non saper sopportare la ricchezza» (ndr: al ricco, anche oggidì, gli è comoda giustifica l’accettare la povertà, meno facile al povero giustificare le difficoltà del vivere)
Seneca fu un eloquente filosofo di una spanna più in alto di tutti gli altri: fu un accorto Ulisse rivolto solo per se stesso al suo viaggio?
- «Non tanto cristiani credenti o non credenti; quanto cristiani pensanti o non pensanti»
- Amico è chi evita la pena a difenderlo di cui lui stesso eviterà fargliene carico.
- Il Coro canta: Bala, Marieta, bala, che quando bali tut’i beli balano; - (allegretto svelto sottovoce finissimo): Bala-Marieta-bala-che-quando-bali-tut-i-beli-balano;  -(a voce spiegata, finale vivacissimamente); Bala---Marieta---bala---che---quando--- bali--- tut-i beli balano» -“e il più bel con la più bella tutta notte ballerà”
-«”Perché ha dato le dimissioni?”  “Per dare una svolta!...” enunciando la parola con perentorio timbro e giravolta della mano con tanto fervoroso brio che quasi gira su se stesso e a momenti … perde la trebisonda».
- Musil: «[…] percorrevo i corridoi della biblioteca. Avevo pensato che se leggevo un libro al giorno avrei potuto pretendere una certa posizione nella vita intellettuale. […] sai quanti volumi contiene quella dannata biblioteca? Tre milioni e mezzo, m’ha risposto. […] Beh, ho fatto il conto con carta e matita: diecimila anni mi ci vorrebbero per venirne a capo. Ho pensato: qui c’è qualcosa di profondamente sbagliato […][…] La gente ragionevole, razionale si adatta al mondo, quella forte invece adatta il mondo a se stessa […] Ma, più in alto di tutti, i conquistatori nell’ambito dell’umanità sono quelli il cui equilibrio è altrettanto  vulnerabile, ma pieno di forza, e che, continuamente turbato, inventa sempre nuove forme di stabilità».
- La cronaca calcistica: «La partita Milan - Napoli emana profumo di Champions»: profluvio ascellare nell’agone osannante del goal. Rizzo: «La Signora è Sindaco di un paesino  [in Alta Italia …] mai avrebbe immaginato di dover affrontare un processo. L’accusa, abuso d’ufficio. […] Ha dato seguito a una delibera del Consiglio comunale decidendo di trasformare un terreno edificabile, che in precedenza era agricolo, nuovamente in agricolo. […] Non che l’accusa si sia ricordata che la Costituzione, contiene un articolo, il 9, nel quale è scritto: “La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione “ Per fortuna la Signora Sindaco è stata assolta. Ma non sempre finisce così»
-Attorno al Quinto Secolo (circa 1500 anni fa) «Il torrente Córtelo, che scendeva attraversando il Paese, vien deviato e fatto scorrere  “esternamente” rispetto all’area urbana» (Quaderni Biblioteca Comunale Iseo, n. 18) (Per allargare lo spazio verde e piano al Paese che si edificava). 
- Alberga nell’animo il tuttavia.  «A decidere di un ricorso i giudici sono tre, Presidente e due latere: uno per respingere il ricorso, l’altro in favore della richiesta.
Tocca al Presidente. Inizia che sembra accogliere il merito, ma con un Tuttavia si sposta al No, con il secondo Tuttavia volge al Sì, con terzo Tuttavia ritorna al No (in aula, il patrocinatore dell’accoglienza quasi in preghiera: “Speriamo ne dica un quarto”) e giunge il quarto Tuttavia: è rivolto al Sì e accoglie il ricorso. Tripudio in aula». «Taluni scrivono “in politica il popolo è sovrano, tuttavia …” (e giù una bella giravolta: un colpo al cerchio e uno alla botte? e a volte il tempo muta l’impossibile nel possibile). «Bando all’eloquenza che ci lascia desiderio di sé, non delle cose».
«Il cervello umano contiene 100 miliardi di neuroni. Ognuno di queste cellule può instaurare 10.000 connessioni con altre, e tali connessioni sono variabili, mutevoli (questo comporta) un numero di circuiti uguale a quello delle particelle dell’universo». Siamo il tuttavia?
A spasso assieme al lettore sappiamo che queste sono solo copiate parole. E le parole non sono sufficienti a “fare” e comprendere la complessità della vita, bisogna (bisognerebbe) per l’almeno sufficiente farle divenire realtà: pensieri, avvenimenti (fatti e/o emozioni), suoni e scoppi della natura, suoni e armonia della musica, per alla fine poter dire: vissi, e percorso ho fatto che fortuna permise.
In metaforica il bicchiere non è mezzo pieno, o mezzo vuoto – sarebbero due. Il bicchiere è uno: un poco pieno, un poco vuoto; la medaglia osservata entrambi le parti, la realtà un poco benevola, un poco malevola.

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