La figura di Vigilio Raccagni

Nell’anno dell’addio allo storico Palazzolo
Ritratto di mavi

Nell’anno in cui l’anima calcistica della città di Palazzolo festeggia la promozione in Seconda Categoria della neonata Pro del presidente Facchetti, è d’obbligo il ricordo di uno dei personaggi che hanno fatto la storia del “pallone” nella nostra città. Parliamo di Vigilio Raccagni, che fu protagonista di uno dei periodi più felici della storia del Palazzolo, quel Palazzolo che scompare di fatto in questa estate con la fusione fra il San Pancrazio e l’Ac Palazzolo di Mario Liborio.
La promozione della Pro del presidente Facchetti si aggiunge quindi alla fusione fra il San Pancrazio e l’Ac Palazzolo di Mario Liborio, di cui ha preso il posto nel cuore dei palazzolesi, che permette alla società della frazione di accedere alla Prima categoria.
Una fusione che decreta la fine del Palazzolo di Liborio, che da due anni era in esilio sulla bergamasca dopo le note vicissitudini.
Del Palazzolo di cui fu presidente Vigilio Raccagni tra fine anni ’70 e primi anni ‘80, la società di proprietà di Liborio è da considerare la continuazione diretta, nonostante diverse fusioni che negli anni l’hanno portata ad avere diverse denominazioni, l’ultima è stata Ac Palazzolo Telgate Srl.
Si chiude così definitivamente una pagina importante della storia del calcio palazzolese, di cui Vigilio Raccagni è stato sicuramente uno dei dirigenti più importanti: la gloriosa società, che ha sfiorato nella stagione 1950-51 la promozione in Serie B ed ha vissuto 16 campionati tra i professionisti (serie C, C1 e C2), con Raccagni al timone è tornata a far la voce grossa nel calcio dilettantistico bresciano dopo anni di appannamento.
Negli anni ’70 il Palazzolo aveva vissuto stagioni altalenanti, con Raccagni presidente si torna a pensare in grande e nell’anno in cui l’Italia diventa campione del mondo la Pro Palazzolo vince il campionato di Promozione e negli spareggi supera Brembillese, Vigevano e Pro Sesto accedendo all’Interregionale. Raccagni ha doti manageriali straordinarie, grande carisma ed è ottimo conoscitore del calcio.
Non solo, ha nella grande onestà e moralità il suo più notevole valore.  
La stagione 1981-82 vede la Pro arrivare anche alla finale di Coppa Italia Dilettanti, sconfitta per 1-0 dal Leffe.
L’anno successivo la neopromossa Pro gioca una grande stagione e chiude terza nel girone D di Interregionale, sembra che il volo possa continuare, ma la scomparsa improvvisa del presidente Vigilio Raccagni, nel 1983 a soli 51 anni, di fatto chiude una delle pagine più belle della storia del calcio palazzolese. Gli anni successivi sono schizofrenici: una serie di fusioni caratterizzano la storia della società, la prima con il Telgate porterà la Pro in serie C2.
Dopo alcuni anni di professionismo, con l’approdo in C1, dal 1996 inizia una lenta discesa fino alla Promozione con retrocessione subita con 0 punti in 34 giornate, poi un nuovo ritorno in alto fino alla C2 nel 2003.
La successiva caduta è definitiva e si chiude proprio in questa calda estate con la fusione con il San Pancrazio: questi ultimi 30 anni hanno lasciato ai palazzolesi un boccone decisamente amaro, visto che i trofei della squadra sono spariti, si dice venduti per saldare debiti personali dei dirigenti. La fine del Palazzolo storico per gli appassionati palazzolesi era però già stata decretata due anni fa, quando la società di Liborio aveva lasciato la città sull’Oglio per emigrare in terra bergamasca.
Ormai era rimasto solo il titolo sportivo, ma la passione era morta.
Il suo posto è stato preso dalla neonata Pro del presidente Facchetti, che quest’anno ha iniziato la sua risalita verso il posto che gli spetta nel calcio bresciano con il sostegno dei palazzolesi.

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