Arriva la seconda farmacia comunale

Sarà affidata ad un privato
Ritratto di mavi

In attesa di scoprire quale sarà il futuro delle due farmacie private bloccate da contenziosi legali, furono avallate dalla Regione nel 2012 ed erano previste nelle frazioni di Duomo e Sant’Andrea, Rovato avrà una seconda farmacia comunale, oltre a quella che si trova in viale Cesare Battisti vicino alla zona della stazione ferroviaria, che con molta probabilità verrà posizionata nell’area settentrionale della città, nei dintorni del quartiere San Rocco.
Il Consiglio comunale, nella seduta di inizio maggio, ha infatti approvato i criteri generali che caratterizzeranno il regolamento su cui si baserà il bando per la nuova farmacia comunale ma, se nel febbraio scorso l’accettazione del diritto di prelazione concesso dalla Regione da parte dell’Amministrazione aveva trovato tutti concordi, stavolta l’approvazione è passata con il voto negativo da parte delle minoranze. Il sindaco Tiziano Belotti ha annunciato che la nuova farmacia sarà affidata ad un privato, che verserà al Comune 300mila euro, con convenzione trentennale con l’obbligo di essere aperta il più possibile, fornire servizi ai cittadini e garantire un introito alle casse comunali.
Dalla minoranza è arrivata una richiesta di rinvio del voto, con Pd e Rovato Civica che hanno chiesto tempo per poter valutare la possibilità di percorrere strade diverse rispetto all’affidamento ad un privato. Tra le possibili soluzioni prospettate anche la costituzione di azienda speciale, la gestione tramite un consorzio o con la costituzione di società ad hoc, ma anche quella di gestirla in economia con personale comunale. Soluzioni che il sindaco Belotti ha definito ampiamente superate, sottolineando che l’opzione migliore è «la gara a evidenza pubblica, con offerte al rialzo». Diego Zafferri, Angelo Bergomi e Luciana Buffoli hanno contestato la durata della concessione, considerata troppo lunga, e la mancata discussione dei criteri del bando di affidamento. Il sindaco Belotti ha risposto affermando che 30 anni di concessione «sono necessari per coprire gli investimenti richiesti dalla nuova farmacia» e ha voluto dare una stima su quanto incasserebbe il Comune dalla concessione al privato: si parla di una cifra tra i 50 e gli 80mila euro all’anno.

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