Oneri di urbanizzazione, un salasso e un grande caos

Ritratto di Redazione

Caro oneri in Provincia di Brescia dopo che alcuni Comuni hanno messo mano al tariffario per ristrutturazioni, ampliamenti e nuove costruzioni. Ma sulla vicenda due Comuni hanno voluto mettere in chiaro le cose, prendendo le distanze da qualsiasi ritocco degli oneri primari e secondari.
Si tratta delle Amministrazioni, entrambe leghiste, di Roccafranca e Castelcovati. Per quanto riguarda la Giunta covatese il sindaco Camilla Gritti ha fatto sapere che «le politiche di incentivazione del mattone, specie a fronte del periodo di crisi che si sta protraendo, hanno toccato i livelli più alti, con oneri a livelli bassissimi, finalizzati a incentivare le famiglie che intendono procedere con ristrutturazioni e ampliamenti».
Ma a Roccafranca si tocca un vero record, visto che il costo medio degli oneri, come fa sapere il vice sindaco Marco Franzelli, si aggira sui 4 euro.
Una nullità, se si considera che a parità di ristrutturazione in certi Comuni vengono chiesti per 100 metri quadrati anche 10 mila euro mentre a Roccafranca tale somma non supera di molto i 400.
«A questo – spiega Franzelli – sono da aggiungere i numerosi incentivi che prevediamo per chi interviene in centro storico o per chi risana volumi degradati, così da favorire un recupero di immobili che diversamente rischiano di abbruttire il nostro centro, oltre che di finire pericolanti».
L'importanza di tali sgravi è fondamentale poiché con oneri particolarmente elevati anche la legge sulle detrazioni fiscali per ristrutturazioni rischia di essere in gran parte vanificata dagli oneri che peraltro richiedono un pagamento «cash» rispetto alle detrazioni che sono spalamente su 10 anni e nella misura del 50% dell'importo.
I conti sono presto fatti: per una ristrutturazione di 50 mila euro si recuperano 25 mila euro in tasse (chi non ha reddito non ha credito di imposta) con storni detrattivi di 2.500 euro all'anno, contro oneri che su 100 metri di casa richiedono in alcuni Comuni anche 12 mila euro, rateizzabili con interessi legali fino a un massimo di tre anni.
L'ingegner Pasquale Marino, tecnico nel Comune di Chiari, ci aiuta a districarci in questa normativa con una infarinatura generale. Precisa anzitutto che a Chiari per 100 metri di casa costruita sono circa 6 mila euro gli oneri medi da pagare, mentre il costo di costruzione (definita «tassa» nel gergo) ha una base forfettaria di circa 400 euro più variabili aggiuntive per le case più grandi. Per le ristrutturazioni abitative il costo degli oneri è di circa la metà.
Il valore più alto in termini di costo di costruzione riguarda le uperficie commerciale con un'aliquota regionale dell'8%.
A Chiari gli oneri abitativi (con dimezzamenti per le ristrutturazioni) sono di 9 euro per metro quadrato nelle zone più prestigiose, mentre in ambito commerciale il costo triplica essendo misurato per metro cubo.
Anche a Chiari non sono mancate campagne di sgravio degli oneri, come quelle per le cascine demolite per l'autostrada Brebemi, che hanno benficiato di uno sconto del 50%.
Nell'Ovest bresciano in ogni caso gli oneri si mantengono su livelli piuttosto bassi e i tecnici confermano che le zone turistiche (vedi la polemica sui nuovi oneri a Iseo) riscontrano incrementi ragionevoli legati al valore oggettivamente superiore delle aree.

 

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