Alla ricerca di Edoardo

Ritratto di Massimiliano Magli

Tra poche ore sarò e saremo nei Paesi Baschi. Donostia, alias San Sebastian. (Done sta per santo in lingua basca). Alla "ricerca" di una vecchia pubblicità della Coca Cola che vedeva un ragazzino di nome Edoardo tuffarsi come portiere durante una magnifica partita di calcio con gli amici del quartiere in un vicolo. Il suo nome veniva urlato dalla madre, esasperata per la cena ormai pronta.
Non mi interessa ovviamente il marchio della multinazionale, ma la mente degli autori di quella pubblicità, che hanno realizzato un capolavoro filmico ormai introvabile (sono migliaia i copy filmici di Coca Cola). Se lo trovate segnalatemelo, vi prego.
Donostia (ovvero in lingua Euskara San Sebastian) è un cruccio che ho da tempo. Ci sono stato per due volte e per due volte non sono riuscito a restare più di quanto volevo.
La prima a 21 anni: squattrinati, abbiamo dormito in auto la prima notte, svegliati dai gendarmi alle 5 del mattino. Eravamo certi di trovare un albergo alla nostra portata, invece non trovavi nulla senza spendere un capitale. Così la seconda notte tentammo la spiaggia, ma i venti battevano la sabbia come una coperta, smerigliandola e rendendo impossibile il temerario sonno. Partimmo a notte fonda.
Poi 8 anni dopo, ci passai in modo furtivo, durante un viaggio Francia-Spagna magnifico da cui emerse la bellezza dell'occitana Beziers. Anche allora fu impossibile trovare un alloggio, complice l'ora tarda a cui arrivammo per una cena: il tutto esaurito fa parte di questa città, ricca, tra le più ricche della Spagna come tutti i Paesi Baschi.
Cosa leghi San Sebastian a Edoardo è il viaggio fisico e mentale che collegò la prima vacanza a Lisbona. Un viaggio ininterrotto e folle debuttato a notte fonda, che ci portò in Portogallo, in uno spazio molto più simile al Brasile, alla sua povertà, alle speranze di Edoardo e al senso di un pallone.
Cosa leghi San Sebastian a Edoardo e al «suo» Brasile è infine la Concha di San Sebastian, una spiaggia a conca che richiama le magnifiche spiagge di Sao Paulo e Rio.
Andiamo tra i ricchi, citiamo la Coca Cola, ma ci andiamo da poveri. «E' bello così», direbbe Edoardo. Il senso del bello sfugge a qualsiasi logica. E i nostri tre bimbi troveranno ricchezze emotive ancora maggiori. Ce le racconteranno con parole e indici puntati. 

 

 

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