Brescia: Condannato per un bacio

Effusioni con una soldatessa pagate a caro prezzo
Ritratto di Redazione

Si è conclusa con una condanna ad un anno e otto mesi, con sospensione della pena, oltre al pagamento di 2500 euro di provvisionale alla parte offesa, la vicenda che ha visto protagonisti due militari dell’Esercito Italiano in servizio alla polveriera di Ome nel luglio del 2007. 
Chi sono i protagonisti? Un sergente trentenne ed una soldato semplice di vent’anni, che quel giorno erano in servizio di pattugliamento al perimetro della polveriera a bordo di un Defender dell’Esercito. Si trattava di un normale servizio di pattugliamento che ha avuto sviluppi inattesi: il sergente, dopo aver cercato di carpire la fiducia della soldatessa riempiendola di complimenti, ha affondato il colpo baciando sul collo la ragazza. 
Dalla denuncia si evince che la ragazza per evitare malintesi, anche perché si sentiva intimidita dal grado dell’uomo, aveva fatto finta di niente e si era girata verso il finestrino del mezzo, per tutta risposta il sergente ne aveva approfittato per baciarla. Scioccata dall’accaduto, al ritorno in caserma, la soldatessa, che faceva parte di un compagnia composta da sole donne che svolgeva il servizio ad Ome in cui l’unico uomo del distaccamento era proprio il sergente, aveva deciso di sporgere denuncia verso il superiore. A sei anni di distanza è arrivata la sentenza da parte della prima sezione penale del Tribunale di Brescia che ha condannato l’uomo ad un anno e otto mesi per il reato di violenza sessuale: il bacio sul collo della soldatessa scoccato a tradimento dal sergente è stato definito un atto non richiesto ed imposto dal tribunale bresciano che ha infatti ravvisato nel gesto gli estremi della violenza sessuale, anche se l’uomo ha sempre negato tutto sottolineando di aver avuto sempre il massimo rispetto nei confronti della collega. 
Nel 2009 però il sergente aveva deciso di patteggiare un anno e due mesi, ma il successivo ricorso in Cassazione aveva portato all’annullamento del patteggiamento ed al nuovo processo. La vicenda si sposta ora in sede civile, dove si deciderà sul risarcimento del danno a favore della soldatessa.

 

 

L'articolo completo è su

Vota l'articolo: 
Non ci sono voti