Una casa chiusa aperta dai carabinieri

Sul lago di Garda tre romene interrotte sul «più bello»
Ritratto di Massimiliano Magli

Doveva essere una casa vacanze, invece era una «vacatio» per mariti infedeli, single incorreggibili e appassionati amanti. Insomma una casa chiusa, che tuttavia i carabinieri e la polizia locale di Bardolino hanno finito per aprire sia fisicamente che nelle sue reali intenzioni: niente vacanze, bensì tanto sesso a pagamento e di gran lena, a giudicare dall'interrogatorio condotto nei confronti di tre romene (una sarebbe la maitresse) tra 19 e 20 anni che erano disposte a tutto per denaro. Lo scorso 4 luglio all'appartamento gli agenti e i militari dell'Arma hanno contestato favoreggiamento della prostituzione e falsa identità, visto che veniva sfruttata l'intestazione di un'altra persona che avrebbe solo teoricamente tenuto in affitto il locale.
Certo la notizia fa specie anche per il contrario, visto che casi come questi ne esistono ormai a centinaia in ogni provincia.
Devono dunque tremare le prostitute e le escort di alto o basso bordo? La risposta è ovviamente «no» visto che di intercettazioni come queste ne avvengono una su mille e che probabilmente il tutto è accaduto dietro la segnalazione di qualcuno, chissà, forse di un cliente insoddisfatto.
Basterebbe del resto ricordare che esistono decine di centri massaggi fasulli, rispetto ai quali mancano visite e indagini d'ufficio.
Elenco dei siti alla mano, ai militari non resterebbe che l'imbarazzo della scelta per andare a verificare quanto si massaggi e quanto si pratichi prostituzione.
La vexata quaestio resta: legalizzare o meno la prostituzione, introducendo norme sanitarie rigide e soprattutto un sistema fiscale?
A voi l'ardua sentenza.

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