Quando era iniziato il campionato d’Eccellenza, lo scorso settembre, l’entusiasmo era alle stelle. In società tutti erano sicuri che la categoria fosse alla portata della squadra, ma cammin facendo, purtroppo, la realtà si è dimostrata diversa dalle aspettative. Il campionato si è dimostrato più difficile di quello che si credesse, errori ne sono stati commessi, anche sulla valutazione dei giocatori. Certo un po’ ha pesato anche la pandemia che ci ha accompagnato negli ultimi due anni fermando il campionato.
Ci sono voluti due anni per riportare al suo antico splendore la bellissima Guarnigione all’interno del castello che è stata inaugurata sabato 2 ottobre, con diversi cittadini che hanno assistito all’evento e hanno potuto visitare la mostra dedicati ai pittori palazzolesi scomparsi allestita al suo interno.
Una bella iniziativa organizzata dal CACP (Centro Artistico Culturale Palazzolese).
L’opera di recupero della Guarnigione è costata 550mila euro di fondi comunali e un complesso progetto approvato dalla Sovrintendenza. Durante la cerimonia di inaugurazione, all’interno delle sale, è stata scoperta una targa in ricordo della signora Giuliana Volpini Kupfer che era la presidentessa del CACP. Oggi il ruolo è ricoperto dal figlio Nicola Kupfer.
Simone Vecchi è nato a Brescia trentacinque anni fa, ha vissuto a Palazzolo per sette anni, a Pontoglio e poi si è trasferito a Telgate. Simone ha un grande talento: compone canzoni e il suo nome d’arte è Simon Olds. Lo abbiamo incontrato per farci raccontare un po’ la sua vita da cantante e compositore di canzoni. Una domanda ci pare d’obbligo: Simone come hai iniziato a fare musica?
«Ho sempre avuto la passione per la musica fin da quando ero adolescente, soprattutto il rock. Almeno fino a quando non ho scoperto un gruppo che si chiamava Muse. Ispirandomi a loro ho imparato a suonare la chitarra e sono entrato nel mondo della musica. Sono andato anche a scuola di canto. Ho frequentato anche lezioni di teatro per imparare a stare sul palco. Poi ho deciso di mettermi in proprio e di diventare cantautore». Avevi un gruppo?
Decisamente bisogna sottolineare che il presidente Ermanno Gussarini, contrariamente a quanto dice il famoso detto, è stato profeta in Patria. Lo è stato perché quando prese in mano le redini della pallamano a Palazzolo, dopo aver lasciato il Cologne, si presentò affermando che «nel giro di 4 o 5 anni vogliamo fare il salto in A2». Beh, risultati alla mano è stato di parola.
Questa è stata una grande annata per la squadra allenata da Riccardo Riccardi, che come il presidente Gussarini ha sempre creduto nelle potenzialità di questo sport. Abbiamo incontrato il presidente Gussarini per complimentarci per il grande traguardo raggiunto e lui ci ha accolto con la semplicità che lo contraddistingue da sempre. Ermanno, pensavi di vincere il campionato quest’anno?
Il 24 ottobre del 1970 venne inaugurata la Parrocchia S. Paolo in S. Rocco. Sono passati, velocemente, ben 50 anni da quella data. Alla guida della parrocchia, allora, era stato nominato il prete originario di Lumezzane don Evaristo Zubbiani. Prima era la piccola chiesetta di S. Rocco a funzionare come parrocchia, ma come era facile immaginare con l’andar del tempo divenne troppo piccola per ospitare i tanti parrocchiani. Allora il parroco don Zubbiani si mise di buona lena e, con molta dedizione, pensò di costruire una nuova chiesa, che venne consacrata il 24 ottobre del 1970 dal vescovo di Brescia monsignor Luigi Morstabilini. La chiesa fu progettata dall’ingegner Franco Brignoli di Pontoglio con uno stile molto semplice e moderno. La prima pietra venne depositata il 15 settembre del 1964 sotto un cielo plumbeo, con tanta pioggia.
Mi permetto di scrivere questo mio pensiero della morte di mia moglie, Franca Cossandi.
Prima di scrivere degli aneddoti sulla vita della mia Franca; vorrei ringraziare tutte quelle persone che, in qualsiasi modo, sono state vicine alla mia famiglia, prendendo spunto dal passato per recuperare immagini che consentiranno di ricordarla più a lungo e meglio.
È vero eravamo insieme da 47 anni (e lo saremo ancora in un modo diverso), ma mai mi sarei aspettato una partecipazione tanto grande di persone colpite dalla sua scomparsa.
Persona straordinaria, anche se non era impegnata nel sociale, ma costantemente con la famiglia e le sue nipoti, quando è successo l’irreparabile la sua bontà e bellezza sono venute a galla in un istante.
Questa non è retorica, io e lei abbiamo vissuto in sintonia. Lei ha vissuto nell’ombra, facendo la vita normale eppure straordinaria di una moglie, di una mamma e di una nonna.
L’ingegnere Marco Togni sta girando a piedi l’Italia per sensibilizzare sulla lotta ad una malattia che colpisce le persone che hanno tra i 20 e i 40 anni: la Sclerosi Multipla.
Togni è arrivato a Palazzolo il 22 ottobre scorso, dopo aver percorso 5mila km, ed è stato ricevuto dal sindaco Gabriele Zanni e dalla sua Giunta, composta dal vice sindaco Cossandi e dagli assessori Valli e Marcandelli. Era partito da Genova il 17 marzo scorso, da un luogo simbolo di una grave tragedia come il ponte Morandi, arrivando fino in Calabria e risalendo la penisola tutta a piedi.
Il 17 aprile scorso è stata sottoscritta una convenzione tra il Comune di Palazzolo sull’Oglio ed il Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Brescia che disciplina sia l’attività di diffusione della cultura della sicurezza, dell’autoprotezione e del soccorso, che il relativo regolamento del “Gruppo di Contatto Giovani e Vigili del Fuoco”.
La convenzione sottoscritta ha un valore importantissimo per il Comune di Palazzolo sull’Oglio, visto che è il primo documento di questo tipo ad essere stato, a livello nazionale, riconosciuto dal Ministero dell’Interno.
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L’obiettivo di questo progetto è favorire tramite il “Gruppo di Contatto giovani e Vigili del Fuoco”, costituito presso il Distaccamento Vigili del Fuoco volontario di Palazzolo sull’Oglio, l’avvicinamento dei giovani al mondo dei Vigili del Fuoco, sia in termini di cultura della sicurezza, sia in termini di interesse e possibile futura adesione al volontariato.
Quando, cinque anni fa, la Compagnia “Filodirame” aveva preso in mano le redini del Teatro Sociale, dopo aver vinto il bando indetto dall’Amministrazione comunale, si era respirato un certo scetticismo, visto che erano parecchi coloro che non avevano mostrato grande apprezzamento per la nuova gestione. Ebbene, l’amore per il teatro, la professionalità e la passione che hanno contraddistinto questi anni di lavoro della Compagnia hanno fatto ricredere tutti i palazzolesi, anche i più scettici, al punto che ora si sono accostati alle attività proposte da questi artisti diversi cittadini. Basta dare la parola ai numeri: sono più di 170 allievi di tutte le età a frequentare i corsi presso il Teatro Sociale, un bel balzo in avanti rispetto ai 30 del primo anno.
Quando, nel 2015, lo sport della pallamano iniziò la sua avventura a Palazzolo, il dubbio era se fosse possibile per una nuova attività sportiva poco conosciuta farsi strada tra le preferenze dei palazzolesi.
Ora, a distanza di tre anni, la pallamano ha fatto passi da gigante: sono 100 gli atleti iscritti e 35 i dirigenti che seguono tutto il complesso dilettantistico. Si tratta di un nucleo di giovani che, con entusiasmo, partecipano ai vari campionati divisi in più categorie.
Ci sono gli Under 9, 11 e 13 che giocano nei campionati di promozione, gli Under 15, 17 e 19 che disputano il campionato giovanile interregionale. Fiore all’occhiello societario è la formazione che gioca in serie B maschile, sfidando formazioni che vengono da Piemonte, Lombardia e Liguria.
Le atlete femminili palazzolesi si aggregano alla Leonessa di Brescia, che in cambio concede i suoi giocatori per i tornei maschili.