Castrezzato: Mariapaola Bergomi è con Angelo Zerbini, scelto per trainare la coalizione di Centrodestra verso le amministrative

Bergomi: “Il nostro paese ha bisogno di credere maggiormente nelle sue possibilità”
Ritratto di Benedetta Mora

Insegnante di Storia della filosofia antica alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, redattrice di numerose pubblicazioni accademiche, socio dell’Associazione Italiana di Cultura Classica, da sempre appassionata di pensiero antico oggi Mariapaola Bergomi risiede a Mirandola con il marito Guglielmo Golinelli, deputato modenese, e i suoi due figli, Giulio e Guido. Nonostante la lontananza non ha mai dimenticato il paese di origine per il quale in passato ha fatto tanto e per il quale intende ancora fare molto lavorando al fianco del candidato sindaco Angelo Zerbini, espressione del Centrodestra.

Avete scelto Angelo Zerbini come candidato unico di Lega e FdI quando in molti altri comuni i due partiti hanno deciso di correre da soli. Qual è secondo lei il valore aggiunto che il tandem Lega e FdI potrebbe portare al paese?

La scelta di Angelo Zerbini è stata naturale ed è il frutto di un'ottima intesa tra il gruppo Lega di Castrezzato e il nuovo gruppo di Fratelli d'Italia, che è in crescita e si sta radicando sul territorio. Angelo è un leghista storico dal 1989 e ha esperienza amministrativa, oltre che essere un imprenditore. La sua vita professionale per noi è importante: conosce l'etica del lavoro e si assume quotidianamente la responsabilità di garantire condizioni ottimali ai suoi dipendenti. Per quanto riguarda il tandem Lega-Fratelli d'Italia posso dire che è una scelta dettata non solo da ragioni politiche - dal momento che sul territorio condividiamo le battaglie per lo sviluppo del paese - ma anche personali: tra i membri del gruppo c'è amicizia e stima reciproca. In questo senso vivere in una piccola comunità è davvero un valore aggiunto per un'alleanza politica.

Per lei si tratta di un ritorno sulla scena amministrativa, calcata prima come assessore alla cultura, nella Giunta Lupatini, come candidata sindaco nelle amministrative del 2014, poi consigliere di opposizione. Avendo vissuto il Comune sia nella Maggioranza che nella Minoranza quali pensa possano essere le priorità di Castrezzato?

Nonostante siano passati dieci anni dalla mia ultima candidatura non ho mai reciso il mio legame con Castrezzato: tengo molto alla mia comunità d'origine e sento il dovere di impegnarmi di nuovo. Le mie priorità sono lo sviluppo sostenibile, il diritto allo studio e gli investimenti in cultura. Sviluppo sostenibile perchè credo nelle potenzialità del tessuto imprenditoriale di Castrezzato ma con un'attenzione al consumo di suolo e alla qualità di acqua e aria; diritto allo studio perché credo ci sia molto da fare sul fronte dell'offerta formativa in particolare della scuola primaria e secondaria e sul fronte della scuola paritaria "Tito Speri", la cui difesa è una mia battaglia personale; investimenti in cultura perché mi impegno a sostenere l'aumento della voce di bilancio relativa agli eventi culturali e a lavorare maggiormente in rete con i comuni limitrofi per offrire ai cittadini un programma di teatro, corsi e svago che sia adatto alle nostre esigenze.

La sua candidatura, in seno alla lista di Zerbini, mira a tracciare un solco netto con i predecessori puntando però a fare una politica trasversale basata sull'ascolto. Da dove cominciare?

La nostra proposta differisce senz'altro dalla proposta dell'attuale amministrazione, ma non ho affatto un giudizio negativo su tutto ciò che è stato portato avanti o sullo stile dei singoli amministratori. Conosco Giovanni Aldi e ho avuto il piacere di conoscere il Vicesindaco Lara Cola che ha scelto di candidarsi nel nostro gruppo e posso dire che stiamo collaborando egregiamente. Ognuno ha la sua visione di sviluppo del paese ma come dice giustamente l'ascolto è la componente fondamentale della relazione amministratore-cittadino. Quello che vogliamo è proporre politiche efficaci senza che queste siano "calate dall'alto": vogliamo che le nostre scelte incontrino le spinte dal basso delle esigenze dei castrezzatesi.

Lei viene dal mondo accademico, perchè pensa che potrebbe essere un plus importante per amministrare un comune?

L'Università mi ha insegnato pazienza e metodo, ma soprattutto larghezza di vedute. Quando iniziai nel 2009 ero un assessore giovane e inesperto, pensavo che gli studi bastassero a comprendere il delicato equilibrio di un Comune. Mi sbagliavo, certamente: non perchè i libri e la cultura non servano, ma perché ciò che bisogna apprendere è l'essere in grado di interloquire con le persone più diverse. Crescendo in Accademia ho imparato ad ascoltare gli studenti e ad apprezzare le loro personalità diversissime, e ho imparato anche a rivedere le mie posizioni. Un amministratore deve accettare di non avere sempre ragione nonostante il consenso o la preparazione personale, i cittadini sono i nostri maestri.

Nella “Repubblica” Platone fornisce la sua personale visione su come sia possibile fare convergere la visione di giustizia e felicità. Come dovrebbe essere Castrezzato per essere una città ideale?

L'ultima parola della Repubblica è proprio il verbo "saremo felici": la coincidenza del vivere secondo giustizia e vivere pienamente realizzati come esseri umani è forse il concetto più commovente della teoria politica di Platone. Penso che un politico debba essere un pò idealista e persino puntare all'utopia, sapendo che la nostra condizione ci consente di approssimarci soltanto alla piena realizzazione degli obiettivi. Castrezzato ha bisogno di credere maggiormente nelle sue possibilità: negli anni ha affrontato sfide che sembravano troppo grandi per una comunità così piccola (pensiamo al difficile rapporto con l'infrastruttura Brebemi e le opere collegate) ma ne è uscita rafforzata. Come la città platonica ha bisogno di equilibrio tra le sue classi: occorre che imprenditori, persone di cultura e politici facciano rete e lavorino fianco a fianco per il futuro.

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