Il Giornale di Chiari entra nell'aula virtuale dell'ultimo anno delle Elementari di Roccafranca

Giornalisti in erba alla Primaria: paure e sogni nel "Giornalino delle Quinte"
Ritratto di Benedetta Mora

Prima la teoria e poi la pratica. Ossia, prima le lezioni sulla piattaforma «Zoom» poi la redazione vera e propria del giornalino, che nei giorni scorsi è stato pubblicato sul sito dell'Istituto Comprensivo di Rudiano, sul sito del Comune di Roccafranca e su Facebook.  Quello che era stato concepito per essere un progetto importante, inserito nella programmazione del secondo quadrimestre dell'ultimo anno della Primaria di Roccafranca, fortemente voluto dalle insegnanti delle tre sezioni, A, B, C, Santa Floridia, Miriam Donna e Stefania Montanari, alla luce dell'emergenza Coronavirus è diventato addirittura ambizioso: le lezioni frontali dedicate al mondo dell'informazione e ai suoi professionisti, tenute dalla giornalista Benedetta Mora, responsabile editoriale di Libri&Giornali, hanno lasciato il posto alla Didattica a Distanza, le informazioni apprese dai bambini sono state elaborate raccogliendo gli interventi di ognuno attraverso il tasto Mute/Unmute. Sempre che la connessione lo permettesse.  Nonostante le difficoltà oggettive, il «Giornalino delle Quinte» è diventato realtà: una raccolta di pensieri, articoli di cronaca, suggerimenti e ringraziamenti alle maestre, che nelle mani di questi piccoli giornalisti in erba sono diventati preziosa testimonianza dello stato d'animo che ha accompagnato gli ultimi mesi di un percorso scolastico durato un quinquennio. «Questo giornalino - spiega la maestra Santa - è la dimostrazione che anche in momenti difficili come questo, anche con una didattica di sperimentazione, siamo riusciti a coinvolgere la maggior parte dei bambini. Dai loro articoli si legge, chiaramente, la loro sofferenza e la loro paura per un domani davvero incerto. A noi l'arduo compito di tranquillizzarli e ridare loro quella normalità che gli spetta». C'è chi a modo suo ha elaborato notizie di cronaca realmente accadute, chi, a scuola appena conclusa, si chiede come sarà il primo anno alle Medie, tanta è la voglia, dopo mesi di isolamento e lontananza, di tornare alla vita scolastica di sempre. C'è chi ha raccontato di come ha trascorso la propria quarantena e chi ha immaginato cosa avrebbe potuto fare durante una delle tante attività extrascolastiche interrotte: insomma, quello che il Covid ha tolto, sopratutto il contatto quotidiano con gli amici, e quello che il Covid ha dato, ossia, un forte senso di appartenenza ad un gruppo che, per cinque anni, si è trovato unito in uno stesso percorso di vita, prima ancora che scolastico. «Noi siamo entrate piano piano nello loro case - racconta la maestra Stefania - e loro nelle nostre, semplicemente per riannodare i fili delle nostre vite che questo maledetto virus voleva tagliare. Con l'aiuto di tutti il progetto pian piano ha preso forma ed è stato realizzato. Certo è mancato il contatto umano, quel dirsi con le parole o guardarsi negli occhi. Eppure i bambini si sono impegnati in modo straordinario». Ora, per la gioia e la soddisfazione dei giovani autori, il giornalino è stato pubblicano on line e così facilmente consultabile da tutti. «I nostri bambini - conclude la maestra Miriam- si sono saputi immedesimare: con molta fantasia e bravura ci hanno raccontato la loro vita al tempo del Covid. Personalmente ho ammirato la loro volontà di imparare, di mettersi in gioco e di sperimentarsi, hanno dato tutto quello che potevano, dimostrandoci ancora una volta il loro grande talento».

 

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