Gnutti: arrivano le scuse degli ambientalisti

Brescia Point attribuisce il proprio errore alle foto di Chiari Ambiente
Ritratto di Redazione

Parole come pietre, salvo poi fare dietrofront sulla vicenda dei fumi emessi dalle Trafilerie Gnutti alcuni giorni fa e immortalati dal sito Chiari Ambiente. Premesso che anche se fosse stato fumo di fonderia (a volte delle perdite di fumi per quanto odiose e pericolose possono capitare) il commento che abbiamo letto su alcuni siti nei giorni scorsi è a dir poco di una violenza e insensatezza fuori di misura ("Chiari piccola Taranto"); la vicenda ha invece attinto oltre che ad analogie sin troppo demagogiche a una superficialità di analisi che sfiora l'incoscienza, visto che l'azienda non è stata minimamente contattata prima di scrivere quelle cose. E soprattutto visto che quel fumo, catturato da immagini pubblicate da Chiari Ambiente (associazione di Chiari), era semplicemente vapore acqueo ma è stato l'innesco di una reazione a catena che aveva visto il suo culmine nel paragone con Taranto nel sito ambientalista di Brescia Point. 
Una topica che è stata immediatamente notata dalle Trafilerie e che poche ore fa ha - previa segnalazione delle Trafilerie stesse che hanno invitato gli ambientalisti a farsi un giro in azienda e a riflettere prima di scrivere certe cose - ha visto il sito ambientalista Brescia Point fare dietro front, ammettere la topica e chiedere scusa all'azienda.
Una brutta pagina di "ambientalismo" che rischia di svilire l'impegno serio di altre campagne. Sulla vicenda delle Trafilerie (che ci hanno visto in prima linea sempre nella raccomandazione di non santificarle semplicemente perché danno tanti posti di lavoro) si era già consumata una vergognosa campagna alcuni anni fa con Striscia la notizia e allusioni su cui né il sindaco Sandro Mazzatorta (Lega Nord) né l'azienda hanno mai reagito con querela. Anche in questo caso di evidente mea culpa non si è proceduto con alcuna querela, evitando di dare lavoro alla casta avvocatizia e di appesantire il fardello di cause giudiziarie. Resta fermo che frasi come quella buttata lì su Taranto meriterebbero un'azione di responsabilità importante. Non si spara sulle aziende usando l'ambiente come pretesto!
Si ricorda a questi presunti ambientalisti che la prima causa di devastazione ambientale nel nostro Paese si chiama Politica. Spiace infine non cogliere nella home page del sito di Brescia Point la vicenda con altrettanta visibilità data al paragone con Taranto. Facendo "cerca" nel sito abbiamo tuttavia trovato la pubblicazione delle doglianze aziendali e le scuse della redazione del sito che tuttavia rinvia a Chiari Ambiente il disguido come si legge di seguito: 

COMUNICATO STAMPA TRAFILERIE CARLO GNUTTI S.P.A.
IL 18 DICEMBRE 2013 POSTED IN LOCALE
"Le Trafilerie Carlo Gnutti S.p.A., con riferimento all' articolo pubblicato
il 17.12.2013 sul sito bresciapoint, corredato da quattro immagini, dal
titolo : " CHIARI E' UNA PICCOLA TARANTO. ECCO LE IMMAGINI DEI FUMI DALLA FONDERIA GNUTTI", segnalano che quanto è stato affermato in tale articolo non corrisponde in alcun modo al vero, posto che le immagini pubblicate non evidenziano fumi di fonderia (inesistenti) ma bensì vapore acqueo proveniente dagli impianti di raffreddamento, siti a 50/200 metri dalla fonderia rappresentata nelle immagini stesse. Le Trafilerie Gnutti, nello stigmatizzare la condotta di chi diffonde simili false notizie, intendono con il presente comunicato tranquillizzare la cittadinanza clarense in seguito all'infondato allarme creato".

Preso atto della segnalazione, noi di BresciaPoint porgiamo alla ditta Gnutti le scuse per questo disguido, dovuto alle fotografie riportate dal sito ChiariAmbiente (http://www.chiariambiente.it/?p=106)

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