La cava Manganina è in vendita

Timori per un impianto di smaltimento
Ritratto di Massimiliano Magli

A Chiari ricompare la possibilità di un impianto di smaltimento. Siamo al confine con Castelcovati e ora si ripresenta l'ipotesi di un sito di smaltimento di rifiuti organici (Forsu) nella ex cava Manganina, sul territorio di Chiari, ma in aperta campagna e più vicina all'abitato covatese. L'area è finita infatti all'asta per ragioni giudiziarie ed è ora in vendita a al prezzo di 195 mila euro sul sito di Aste Giudiziarie.
L'ipotesi di un impianto che smaltisca sfalci e rifiuti organici domestici è tornata, dopo una prima ipotesi arrivata in Comune a Chiari oltre due anni fa, per il sito a ridosso del deposito della cooperativa Il Nucleo in via Rudiano. Anche se per ora l'Amministrazione comunale si dice estranea a qualsiasi progetto. «Anzi – dice l'assessore all'ambiente Domenico Codoni – nemmeno sapevamo di questa battuta d'asta. E' anche vero che l'ipotesi che riguardava l'intervento di un'azienda in Comune in merito al sito di via Rudiano era tramontato. L'iter, se fosse nuovamente avviato, è in ogni caso affidato alle competenze della Provincia che ha le deleghe per determinare».
Il sindaco di Castelcovati Camilla Gritti: «Qualche voce mi è arrivata ma è tutta da verificare. Non vorrei ci fosse uno schema ben preciso da parte di qualcuno anche in vista della prossima tornata amministrativa».
L'assessore all'ambiente Domenico Codoni nega con decisione: «Non c'è alcunché su questo fronte, così come era tramontato subito il progetto di via Rudiano. Tuttavia voglio che la politica di opposizione non faccia di vicende come gli incendi alla Staf del Santellone, dove è attivo un impianto vecchio stampo di compostaggio, o quello a Rudiano, un cavallo di battaglia strumentale. Paragonare un impianto come quello di Rudiano o della Staf ad un impianto moderno anaerobico (cioè senza ossigeno) come successo è totalmente errato e fatto solo per motivi di propaganda politica».
Quanto al recente incendio in un impianto di compostaggio a Rudiano, che ha visto diversi residenti di tre Comuni denunciare il tanfo e il fumo respirato, Codoni commenta così: «Per quanto riguarda la tipologia di impianto che immagino ci sia a Rudiano, va messo a norma se non lo è. L’anno scorso dopo la sequenza di roghi alla Staf il nostro ufficio ecologia ha verificato a fondo le attrezzature di sicurezza e le autorizzazioni alla Staf e fatto le dovute segnalazioni. Questi impianti vanno controllati e verificati. Non sono pericolosi a prescindere. Sono pericolosi se mal gestiti e mal controllati».
Ed è da qui che dovrebbero partire le nuove pratiche per il controllo di questi impianti. Gabriele Zotti, consigliere della lista Gozzinio, auspica strutture aperte a costanti controlli, «dove potersi recare con un agente di Polizia Locale ogni volta che lo si desideri per verificare cosa accada e poter fotografare e documentare cosa si riscontra. Ci preoccupa in ogni caso la sorte della cava Manganina, in assegnazione fallimentare, perché è inutile raccontarcelo: buchi tanto grandi riscuotono attenzioni paurose».
Castelcovati vent'anni fa condusse una celebre battaglia per contrastare l'arrivo di una discarica di rifiuti speciali alla Manganina. Oggi i cittadini preferiscono pensare che sia solo un brutto sogno.

 

 

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