La collezione di Achille Platto nell’Archivio della Morcelli Repossi
E’ scomparso il 10 giugno del 2023, ma la sua opera resterà immortale anche grazie alla nuova casa assegnatale a Chiari. Achille Platto, con la sua collezione di lavori finirà, per volontà dei familiari (i figli Giuseppe ed Edoardo su tutti), affidata all’Archivio della Fondazione Morcelli Repossi.
Le opere del grande regista e attore clarense, scomparso a 75 anni, troveranno spazio nella custodia di via Varisco, accolte con soddisfazione dal presidente dell’ente Claudio Baroni.
Si tratta di una notevole produzione che verrà incamerata dall’ente e che poi sarà avviata allo studio, alla digitalizzazione e alla valorizzazione dell’opera omnia, anche di quella mai pubblicata.
Famosissimo per il suo «Bibbiù» e «Acqua Trobia», ma con una produzione poetica e teatrale immensa, Achille Platto e il suo arrivo in Fondazione erano stati salutati nei giorni scorsi con una pièce a cura di Sergio Mascherpa ed Alessandra Domeneghini.
Grande la sua attenzione alla lingua, le sue ricerche linguistiche sul fronte della koiné e dei codici linguistici contaminati alla base di molte sue opere.
Con la sua straordinaria voce, la sua gestualità unica, Platto, che di professione fu maestro elementare, si impose all’attenzione del pubblico anche con opere come «Sacra Familia».
Si tratta di lavori che furono interpretati in luoghi prestigiosi come il Circolo Filologico Milanese, come pure il «Bibbiù» che passò per il Teatro del Verme.
Alla sua Chiari dedicò opere intime e affettuose come l’intervista Stefano Antonio Morcelli (2017) e «Una barboncina alla corte degli umani» (2019), dedicato a una storia vera: quella della cagnolina Peg, che sapeva far di conto con le proprie zampette (erano gli anni Cinquanta).
Per la Fondazione l’ennesimo onore, l’ennesimo ritorno a casa di pezzi da Novanta della cultura clarense.