Massimo Vizzardi non ha dubbi

“Domenico Codoni è la persona giusta”
Ritratto di roberto parolari

L’Amministrazione Vizzardi è ormai giunta alla fine del suo mandato, questione di mesi: ad aprile il Sindaco Massimo Vizzardi ha dovuto rinunciare a questo incarico dopo l’elezione a consigliere regionale scelta per lui difficilissima ma fatta per promuovere e tutelare Chiari ai livelli sovracomunali oltre che per continuare la sua battaglia per il rinnovamento della Politica. Resta pilastro di questa Amministrazione, in qualità di coordinatore politico della maggioranza, attento a portare a termine tutti i progetti che fanno parte del suo programma elettorale.
La corsa del secondo mandato si avvicina al termine ed è insolitamente ricca di opere e progetti che raramente popolano la fine di una legislatura, ancora meno quando si tratta della seconda consecutiva, in anni caratterizzati da una crisi economica legata al mondo dell’edilizia (con conseguenti importanti tagli dei trasferimenti da parte degli enti superiori), da una pandemia che ha gravemente interessato Chiari, poi da una economia di guerra con le relative carenze di materiali, variazioni di costi e bollette salatissime ma Chiari non si è mai fermata.
Mentre vengono assegnati i lavori per la sede della Compagnia dei Carabinieri, mentre è in pieno corso il recupero del Teatro S. Orsola, mentre è stato inaugurato un parcheggio importante (il secondo in pochi anni, successivo a quello di via Lancini) sulle ceneri dell’ex scuola elementare Turla (poi media Morcelli) ed è in procinto l’avvio dei lavori della più grande ciclabile mai realizzata (che unirà Chiari a Rudiano ovvero al Parco dell’Oglio passando per San Giovanni) tra i banchi di quella Officina politica che ha sede nei pressi di Piazza delle Erbe si continua a lavorare, i maestri si alternano, qualcuno alza il braccio e chiede lumi, altri si iscrivono. L’obiettivo dichiarato è quello di avvicinare cittadini, civici, capaci di continuare la missione e la visione dell’Amministrazione Vizzardi, superando quelle spinte restauratrici di una certa sinistra e di una certa destra. “Andare avanti insieme” per fare crescere ancora di più la città, spingendo per completare il rinnovamento della classe politica clarense.
La soddisfazione più grande per Vizzardi «è avere dimostrato che la Politica può essere assolutamente pulita, diretta al solo Bene Comune, coraggiosa nel rifiutare i campanilismi ed i facili compromessi e diretta, invece, a raggiungere con coraggio e fermezza i grandi obiettivi, la felicità di aver creato una nuova classe amministrativa che può portare avanti gli interessi della nostra città, con competenza e trasparenza».
La parola a Vizzardi.
Come è riuscito a portare a termine, in un periodo tanto difficile, pressoché tutti i grandi obiettivi del programma di mandato?
«Un buon lavoro di squadra. Poi, personalmente, in questi anni ho garantito una presenza costante in municipio, quotidiana, da un lato per gestire con la doverosa attenzione le non sempre facili dinamiche di una maggioranza solida ma grandemente eterogenea, dall’altro per stimolare la macchina comunale (che va immensamente ringraziata per le grandi capacità ed il competente lavoro) a porsi grandi obiettivi nel rispetto delle indicazioni politico-amministrative date dal Sindaco».
Amministrare è solo passione o anche competenza?
«Amministrare una macchina complessa come il Comune di Chiari richiede certamente una buona formazione di base, oggi molto di più che in passato. Mi preoccupa assistere (ieri ed oggi) a candidature alla carica di Sindaco di persone che non hanno svolto nemmeno per qualche anno il ruolo di consigliere comunale. L’esperienza e la formazione sono aspetti fondamentali anche e soprattutto nell’amministrazione pubblica. L’essermi interessato fin da giovanissimo alle questioni
di politica anche con continui  approfondimenti, l’aver collaborato per quasi un decennio con uno studio legale specializzato in diritto amministrativo, l’aver svolto per sette anni il ruolo di consigliere comunale, ma anche l’aver gestito gruppi di persone come capo scout sono esperienze che mi hanno aiutato in questi anni nel guidare la macchina comunale e la città verso i grandi obiettivi che ci siamo prefissati».
Sono stati raggiunti tutti i traguardi che vi eravate fissati?
«Per la grandissima parte. La scelta vincente, tra le tante, è stata quella di aver fin da subito riorganizzato la macchina comunale, con nuove assunzioni (oggi sono 84 i dipendenti comunali, in forte aumento rispetto al passato) e una nuova divisione di compiti e competenze, con la creazione di un forte ufficio lavori pubblici ma, anche, di un unico ufficio contratti (a servizio di tutti gli uffici). Tutto questo ha permesso un’ottima partecipazione ai bandi per recuperare le necessarie
risorse per le piccole e grandi opere, azioni che il nostro bilancio, interamente assorbito dal quotidiano, non poteva e non può sostenere. Abbiamo oggi un Comune molto efficiente grazie al lavoro di tutti gli uffici».


Quante le risorse portate a Chiari?
«Una cifra superiore ai venti milioni di euro in nove anni, un risultato mai raggiunto nella storia di Chiari e probabilmente un caso unico nazionale guardando a realtà con dimensioni simili alla nostra. E grazie a questo abbiamo realizzato i due poli scolastici, le due nuove palestre, la ciclabile del Santellone e sono in fase di realizzazione il cinema-teatro Sant’Orsola (fine lavori previsti per primavera 2024), la nuova Caserma dei Carabinieri (termine dei lavori per il 2026), la pista ciclopedonale da 4,5 km verso Rudiano e la Valle dell’Oglio, è in fase di progettazione la nuova palestra che sostituirà il geodetico ed è già interamente finanziata la ristrutturazione del nido comunale e delle scuole materne Pedersoli».
Altri lavori o azioni su cui ritiene che abbiano fatto crescere Chiari in questi anni?
«Sul tema ambientale, penso alla rivoluzione della gestione dei rifiuti, al posizionamento di stazioni di misurazione degli inquinanti, alla pressoché completa sostituzione dei vecchi mezzi comunali con nuovi meno costosi nella manutenzione e meno inquinanti. Penso alle grandi piantumazioni realizzate (mille piante in cinque anni), alle importanti campagne di sensibilizzazione nelle scuole, alla sistemazione del verde della nostra Villa che ora attende di essere reso più elegante, all’abbattimento di edifici pubblici altamente inquinanti, alla creazione di costruzioni a impatto ambientale zero e di piccole e grandi piste ciclabili, al progetto di posizionare una colonnina di ricarica per le auto elettriche ogni 1000 abitanti. Ma anche tanto altro in molti altri ambiti».
Ad esempio?
«Per i giovani la creazione di una sala studio frequentata anche da studenti dei paesi vicini, sempre aperta e autogestita, i bandi per un ausilio negli affitti a favore di ragazzi e ragazze che desiderano diventare autonomi, il sostegno alle numerose feste ed iniziative di giovani per giovani che sono nate in questi anni, il rilancio del Palio delle Quadre anche tramite il grande concerto del mercoledì sera, la creazione soprattutto nel periodo estivo di una quantità infinita di eventi, il sostegno ai bar nella creazione di iniziative e nel miglioramento dei loro spazi esterni. Ma anche il sostegno al mondo dello sport e al mondo delle scuole superiori va in questa direzione: l’investimento nelle strutture sportive (palestre e spazi sportivi), il sostegno alla creazione di indirizzi scolastici (vedasi l’agrario all’Einaudi), nuove iniziative (ad esempio, i momenti legati alla giornata della legalità) e nuove strutture (tra tutti, il grande ampliamento dell’Einaudi ed il prossimo inizio dei lavori presso
l’ex area tiri perché diventi uno spazio a servizio di detta scuola)».
C’è qualche altro punto che vorrebbe ripercorrere?
«Ci sarebbe molto altro da dire. I grandi investimenti sulla cultura che ci hanno portati ad essere la prima Capitale italiana del libro, il sostegno all’associazionismo che ha aiutato i nostri gruppi a raggiungere importanti risultati, il progetto di una nuova associazione per gli anziani che sta funzionando in modo impeccabile (il Faro 50.0), la bella collaborazione con i nostri oratori, i grest ed i vari camp estivi, la continua attenzione al nostro Campo Santo che sta portando alla completa pavimentazione dei vialetti interni, il riordino delle vie di ingresso della città con la posa delle alberature su via Brescia, viale Mille Miglia, via Cologne, la messa a LED dell’illuminazione pubblica, la sistemazione dei vari parchi cittadini (a breve la creazione di uno spazio per i più giovani presso il Parco delle Rogge). Ma anche rilevanti interventi nel campo sociale e sul tema delle tasse e imposte con una riduzione dell’addizione Irpef e delle tariffe legate ai rifiuti. L’aver realizzato una pianificazione urbanistica, ma anche edilizia, che da un lato ha ridotto la cementificazione delle nostre campagne e dall’altro ha reso molto più chiari e semplici i regolamenti in materia. E molto altro vi sarebbe da dire».
Cosa non siete riusciti a realizzare?
«Tutti sappiamo che si può fare sempre meglio e, tuttavia, nutro la consapevolezza che fare di più in due mandati che hanno visto pesanti crisi economiche e la pandemia Covid (con un generale rallentamento) fosse difficile. Detto ciò, questi mandati avevano l’obiettivo di tornare a far crescere la città, recuperando il grave gap nel campo dei servizi accumulato nei decenni precedenti. Due sono le questioni rimaste aperte. La prima: ora che Chiari può guardare con sicurezza al futuro con
servizi rinnovati, è questo il momento di investire più forze e risorse nella manutenzione ordinaria della città (in questi anni eravamo più concentrati sui progetti straordinari e le risorse del bilancio sono poche, come noto): azione di manutenzione ordinaria già avviata ma che deve vedere un maggior vigore».
La seconda?
«Completare il rinnovamento della classe politica. Alcune tensioni nate in maggioranza nella seconda parte del mandato sono principalmente legate alle normali resistenze ad un ricambio nella politica clarense. Eppure, fin dall’inizio del mandato avevo annunciato che al termine dei primi 2 anni e mezzo vi sarebbe stato un rinnovo delle posizioni nel governo cittadino, magari con un passo a lato di chi da tempo occupa i medesimi spazi politici. E, tuttavia, le resistenze dei singoli e dei partiti, in un momento appena successivo al Covid, che mi ha visto arrivare stremato anche fisicamente alla luce di quanto vissuto e fatto durante l’epidemia non ha permesso questa azione».
Qualche discussione c’è stata in questi anni nella maggioranza.
«Certe dinamiche sono nella norma in ogni gruppo. Ho sempre cercato tuttavia di “pulire i panni in casa”, è una delle regole della buona Politica, lo si deve per rispetto alla città che mi ha e ci ha votato per governare, con stile ed educazione e massimo impegno. In questi anni ho dato sempre il massimo, rinunciando giustamente per il ruolo ricoperto (e di cui sono e sarò sempre immensamente grato ai miei concittadini per quanto mi hanno concesso di vivere) anche al tempo per la vita familiare e professionale, mai mescolando interessi personali con quelli pubblici, cercando di essere sempre testimone di una vita pubblica e privata improntata alla massima correttezza, trasparenza e rettitudine, studiando in ogni momento per migliorare nella competenza, ponendo alla base di ogni azione la riflessione, la progettazione, il confronto e l’ascolto. Ai miei collaboratori ho sempre chiesto lo stesso, in modo troppo intransigente a detta di taluni». 
È il momento di un passaggio importante: le consegne, a breve, in vista della nuova legislatura che verrà inaugurata dalle elezioni amministrative del prossimo anno.
«Sarà un passaggio importante. Vedo che sia a sinistra che a destra sono in corso movimenti di alcuni storici politici, di quelli che da decenni hanno la pretesa di avere e predicare la verità e di quelli da cui avevamo ereditato nel 2014 una città ferma e divisa. Il gruppo “Per una Chiari Virtuosa” che è il primo gruppo politico di maggioranza e che ha spinto con le proprie idee ed il proprio stile il governo di questi anni, deve avere la forza e l’ambizione di continuare, allargandosi ad altre nuove disponibilità e forze civiche, questo progetto fatto di competenza, trasparenza e visione. Evitando di farsi impantanare nel politichese e nei personalismi che si vedono all’orizzonte».
Lei sarà parte attiva della comunità clarense in vista delle prossime elezioni?
«Mi sono candidato a consigliere regionale per cercare di rinnovare la classe politica anche a livello sovracomunale e per portare gli interessi di Chiari e di tutto il nostro territorio nelle stanze regionali, dove le risorse sono importanti e dove prima le nostre istanze non avevano un portavoce. Ciò non significa che non continui ad occuparmi di politica locale, anzi! Il mio vuole essere un doppio impegno. A Milano e a Chiari per portare avanti il cambiamento di questi anni. Ora sto cercando di tenere coordinata politicamente la maggioranza, per chiudere i lavori legati al nostro programma coerentemente con gli impegni con la città ma sono, altresì, al lavoro insieme a numerosi amici per rafforzare, mediante la partecipazione di tanti cittadini, un’importante area civica che prosegua nel guidare la rivoluzione coraggiosa e moderata che in questi anni ha ribaltato positivamente la politica a Chiari. Faccio un invito alla partecipazione ad Officina politica, luogo aperto a tutti coloro che vogliono dedicare del tempo alla propria città».
Vede una persona che può raccogliere l’eredità del suo lavoro, dello stile che ha contraddistinto il suo essere Sindaco in questi anni?
«Per promuovere la continuità del positivo cambiamento di questi anni penso che serva un profilo lontano dalle dinamiche di partito (civico), di esperienza nella vita personale e professionale e nella gestione pubblica, onesta, trasparente e corretta, capace di una grande visione e non legato a vincoli ideologici».
Esiste?
«Riconoscendo la bontà del lavoro di molti amministratori (che ringrazio per quanto fatto), personalmente nutro da tempo l’opinione che la persona più indicata e più preparata per un ruolo così impegnativo sia Domenico Codoni; da nove anni assessore con delega ad Attività Produttive, Mercati, Sportelli unici attività produttive, Smart City, Comunicazione istituzionale, Gestione rifiuti e rapporti con Chiari Servizi, ora con delega altresì alle politiche del personale e Governo del Territorio. È un uomo estremamente corretto, sensibile alle innovazioni, un imprenditore capace ed attento alle singole persone. Sempre attivo, persona concreta, che conosce bene la macchina comunale e sa come farla funzionare. Abbiamo bisogno di questo, non di persone demagogiche, fotocopie di leader nazionali o di politici locali. Ma soprattutto abbiamo bisogno di serietà e competenza perché, come dicevo, Chiari non può permettersi di mettersi nelle mani di persone che nemmeno conoscono la macchina comunale».
L’assessore Domenico Codoni ci sta già ragionando?
«Sì; penso che in questi mesi abbia riorganizzato l’importante attività di famiglia al fine di poter dedicare nel prossimo futuro la giusta attenzione che merita la nostra Chiari, una città tanto bella quanto complessa. Domenico ha dalla sua certamente, vista altresì l’esperienza lavorativa, la capacità di fare squadra, aspetto fondamentale in Politica».
Vuole dire qualcosa ai suoi concittadini per chiudere?
«I miei concittadini penso abbiano compreso il sincero affetto che provo per la mia città, che ho vissuto e vivo ogni giorno nelle sue vie e piazze, così come mi sono sempre confrontato sinceramente con i miei cittadini, senza la pretesa di avere la verità in tasca ed anzi con la consapevolezza di poter sbagliare, ma con la ferma consapevolezza che il mio ruolo mi imponeva - dopo l’ascolto ed il confronto - di decidere. Ai miei cittadini lascio l’invito “Andiamo avanti insieme”, abbiamo ancora tanto da fare per cercare di migliorare la nostra comunità, così come fatto in questi anni». 

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