Microeditoria: un dandy alla corte dei Mazzotti

Daverio ha fatto il tutto esaurito, con un completo scozzese, giacca di velluto, scarpe inglesi e calze a righe
Ritratto di Redazione
Philippe Daverio con Alessandro Gozzini
Alcuni secondi dedicati all'abito di Daverio

Philippe Daverio, ieri, ha raccontato l'arte e la missione dell'arte nella nostra epoca all'undicesima Rassegna della Microeditoria Italiana. In Villa Mazzotti non sono passati inosservati i suoi pantaloni a quadrettoni scozzesi, en pendant con il suo panciotto, la giacca di velluto e le sue scarpe. 
Daverio è anzitutto senso della propria immagine, appercezione perfetta della sua posizione rispetto ad ogni sguardo, sia esso elettronico o umano: e la presenza scenica durante l'intervista condotta da Alessandro Gozzini (peraltro candidato sindaco per il prossimo anno a Chiari) era sorvegliata come quella che ha tenuto per mesi nelle puntate di Passepartout, format Rai ormai congelato per dare spazio ai raccomandati di palazzo che fanno di casa Rai un vuoto cosmico senza soluzione di continuità, dalla mattina alla sera. 
Tra le tante uscite di Daverio, ricordiamo questa: "Fu uno scherzo, un esperimento, fatto sta che decidemmo di filmare i visitatori del Louvre per qualche ora, cercando di studiarne il comportamento: ebbene, arrivati davanti al quadro della Gioconda, custodito da una lastra di vetro di 6 centimetri, iniziavano a scattare col telefonino una marea di foto, come veri e propri cacciatori, ma il tutto ben sapendo che ne sarebbe uscito ben poco. Peccato che l'idea di un'opera d'arte, la sua mistificazione, facesse dimenticare a questi visitaori come al loro fianco vi fossero opere altrettanto importanti ma persino meglio fotografabili".
E il futuro dei musei: "Andare in un museo oggi è una delle peggiori torture che si possano subire. Lo è sempre stato, ma oggi un museo dovrebbe sapersi reinventare, creare abbonamenti che consentano al visitatore di vedere con calma più opere, e infine dovrebbe essere una struttura che si autofinanzia, con spazi riservati ad altre attività remuerative non strettamente legate all'acquisto dei biglietti. In Italia anche idee come questa, che all'estero funzionano, rischierebbero persino di naufragare". 
Infine internet: "è il museo più grande di tutti i tempi, ma i suoi contenuti vanno meglio ordinati". 
Oggi, 10 novembre, alle 17, toccherà ad Andrea De Carlo essere la star della giornata. Ora tuttavia si tratterà di tracciare le sfide per il libro del prossimo futuro: tanto più che il Comune ha firmato una convenzione di 10 anni con l'associazione L'Impronta. La sfida non può che essere quella di far impennare le vendite di libri e attirare sempre più lettori in Villa, non solo perché trainati dalle star.

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