Mussolini non è più cittadino onorario

Revocata la cittadinanza al duce, era stata concessa nel 1924
Ritratto di giulia

Galeotto è stato l'inciampo «fortuito e fortunoso», così lo definisce lui, di un accanito storico locale durante le sue ricerche. Giunto alla disamina dell'archivio storico clarense nell'anno 1924 Mino Facchetti, sindaco dal 1995 al 2004, rintraccia l'assegnazione della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Altro che Carneade: il nome tristemente noto registrato tra gli illustri cittadini della città non piace né a Facchetti né a Franco Lorini, responsabile della sezione Anpi locale oltre che consigliere comunale. Facchetti rivela il contenuto della ricerca al rappresentante della storia partigiana italiana e i dubbi vengono subito fugati: si va in Consiglio con una mozione per richiedere la revoca di quella cittadinanza. E così è stato venerdì sera, con una delle poche delibere che ha visto completamente d'accordo il Consiglio comunale. Da venerdì Mussolini non è più cittadino gradito, e quindi nemmeno onorario, della città di Chiari. Anche l'opposizione, come hanno comunicato Roberto Campodonico e Alessandro Cugini (Lega), hanno aderito alla mozione, chiedendo di emendare le motivazioni senza entrare nello specifico. Ci sono voluti quasi 100 anni per arrivare a quello che per la città è un traguardo storico dal punto di vista civile e ideologico. La revoca è giustificata così: «con l'obbiettivo di evitare il ripetersi di tragedie storiche che negano i principi di pace, libertà e giustizia sociale che, a fondamento della Costituzione della Repubblica, guidano l'azione di ogni individuo e della collettività attraverso un rinnovato impegno condiviso a fronteggiare ciò che apre la strada a ogni forma di odio e di violenza». Meno facile è stata invece l'approvazione di una mozione della minoranza pro Israele: in fase di approvazione, la delibera è invece naufragata per emendamenti richiesti dalla maggioranza e la sua sorte è consegnata a una commissione che verificherà la bontà del testo.

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