Un secolo fa a Chiari nasceva Angelo Faglia

Con il suono della sua tromba ha conquistato le platee di tutto il mondo
Ritratto di giulia

L’anno appena iniziato si prepara a mettere sul piatto delle ricorrenze un altro artista clarense entrato a pieni meriti a far parte della Storia delle Musica Italiana. Il suo nome è Angelo Faglia, eccelso trombettista che ha saputo inserirsi tra i grandi del suo tempo richiesto e conteso da attori, musicisti, cantanti, compositori e direttori d’orchestra di massima grandezza come: Armando Trovaioli, Mina, Perez Prado, I Platters, Delia Scala, Domenico Modugno, Bramieri, Walter Chiari, Mia Martini. Per citarne alcuni.
Angelo Faglia nasce il 5 settembre 1924 a Udine, città in cui i genitori, entrambi clarensi, si erano trasferiti per motivi di lavoro. Ritornato giovanissimo a Chiari con la famiglia, Angelo dimostra ben presto una naturale predisposizione per la musica entrando a far parte di complessi ed orchestre sempre più importanti, tra cui da Prima tromba dell’orchestra Rai. 
Scomparso il 5 settembre 1997, per raccontare la sua storia servirebbe una intera enciclopedia. Tra le tappe, nel 1961 Faglia viene scritturato per far parte dello spettacolo teatrale: “Rinaldo in Campo”, di Garinei e Giovannini con: Domenico Modugno, Delia Scala, Paolo Panelli, Franco Franchi. Ciccio Ingrassia, ed un cast di attori e comparse di ben 107 persone, in cui Modugno interpreta la parte di Rinaldo Dragonera che da brigante rinsavito si schiera con l’esercito garibaldino, e Delia Scala in quella dell’eroina Angelica Valscurati. Rinaldo prima di unirsi a Garibaldi, era una sorta di “Robin Hood siciliano” che rubava ai ricchi per aiutare i poveri.
I Mille da Messina a Napoli. La rappresentazione si rifà al fatto storico avvenuto tra il 14 maggio e il 9 agosto 1860, con la scenografica partenza dei Mille da Messina per Napoli che apre con il contrasto fra l’azzurro del mare e del cielo e le fiammeggianti camice rosse di Garibaldi in partenza, mentre Angelica dalla panchina saluta il suo Rinaldo intento a cantare: “Se Dio vorrà” mentre i garibaldini a bordo del vascello sventolano una nuvola di fazzoletti bianchi. 
La prima rappresentazione andata in scena al Teatro Alfieri di Torino il 13 settembre 1961 in occasione delle celebrazioni del Centenario dell’Unità d’Italia, raccolse un immediato incredibile successo di pubblico in delirio tra ripetuti applausi. Ecco come il giornalista Benedetto Mosca ha scritto su Gente... “il pubblico fece cose da pazzi, si è mai vista una ragazza piangere assistendo ad una rivista?... S’è mai visto un freddo industriale nel Nord gridare Viva l’Italia con i pugni stetti che lacrima sopra il labbro contratto? Noi giornalisti queste cose le abbiamo viste”. 
All’insegna del tutto esaurito Rinaldo in Campo - sempre con il nostro Faglia al seguito - andò in scena in numerosi teatri italiani compreso il Sistina di Roma, ma anche all’estero tra cui a Parigi con diverse repliche. Ed è ancora il nostro Faglia e la sua magica tromba ad essere chiamato a far parte dell’importante musical di Schipa Junior, quale prima opera rock italiana mai rappresentata 
al mondo in cui si era esibito anche il giovane cantante Renato Zero alle sue prime esperienze. 
Di Faglia, il famoso musicista compositore e direttore d’orchestra Pèrez Prado diceva: “Angelo con la tromba riesce a far vibrare le ali e i cuori degli angeli”. 
Chissà se in questa nostra Chiari la sua storia qui appena accennata riuscirà a sollevare l’interesse e le emozioni di chi, per passione o dovere istituzionale sarà in grado di ricordarlo. Magari come tema delle futura Quadra: perché no! 
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