Valori difficili per la ripartenza

Caro Direttore,
la lettura della lettera di Luciano Onger da Castelcovati apparsa nel numero di maggio mi ha spinto ad alcune riflessioni. Quando sento i messaggi di Sergio Mattarella "coetaneo e apparentemente fisicamente gemello", mi viene spontaneo un confronto tra la nostra generazione e l'attuale, con la conclusione che, allora come oggi, siano fondamentali per la società un'intelligenza coniugata a coerenza, competenza ed onestà intellettuale.
Mi auguro che dietro quei messaggi, condivisibili nella forma ed in riferimento alla Costituzione, ci sia in lui lo stesso mio "eufemistico" disagio nel vedere un'Europa contradditoria, su cui si è chiaramente espresso, ma soprattutto nel vedere quasi sempre in politica, nei mass-media, nei social, l'assenza di quell'intelligenza e di previsione del futuro coniugate appunto a coerenza, competenza ed onestà intellettuale. Situazioni non nuove anzi forse proprio ereditate da un certo modo di far politica, spesso consolidato nel passato, ma purtroppo peggiorato.
Quando penso in campo sanitario alla istituzione delle USSL lombarde che ho conosciuto dirigendo la n.35, ovvero quel territorio oggi massacrato dalla pandemia e che invece allora si prefiggeva il lancio della medicina preventiva, mi chiedo se ciò sia avvenuto e concludo positivamente in gran parte e solo nel nord, privilegiando sempre una sanità ospedaliera ad alto livello ma anche con una rete di medicina di base preparata: purtroppo è mancata un'adeguata previsione di attrezzature adeguate a probabili infezioni ed epidemie già da anni e da tempo annunciate, ma questo non certo solo al nord.
Questo è il punto centrale che, oltre ad aver colpito paradossalmente i nostri territori, evidenzia oggi tutte le responsabilità e le contraddizioni sull'applicazione dell'art.117 comma Q della costituzione: assistere oggi al palleggio di responsabilità, ignorando i ritardi, le contraddizioni dei politici e non, lascia basiti e ci consola affidarci alla nostra intelligenza ed alla fattiva generosità del personale sanitario, nella speranza che la società che in gran parte è meglio di molti politici che male le rappresenta, quando evidenzia incoerenza, incompetenza accompagnate da supponenza, disonestà intellettuale, in ciò spesso con la continua e sistematica collaborazione di giornalisti, conduttori televisivi e in questa pandemia anche dalla miriade di esperti, spesso alla ricerca di visibilità, dando notizie non supportate da dati scientifici, ma solo da semplici opinioni.
Gianmarco Pedrali
Palazzolo s/O