Dalle Bollicine ai turbanti oncologici

L'impegno del Consorzio e di Mantero
Ritratto di roberto parolari

Franciacorta e Mantero a sostegno di Dee di Vita: è il progetto presentato a Erbusco nella sede del Consorzio Vini di Franciacorta con l'intervento dell'azienda tessile Mantero (leader comasco nella lavorazione della seta).
Tre mani hanno espresso il tutto per uno: quella del presidente del Consorzio Silvano Brescianini, che ha accettato di acquistare e mettere in vendita turbanti per le donne in cura chemioterapica, quella di Francesca Tongiorgi, brand manager di Mantero, e quella di Nini Ferrari, presidente di Esa, associazione per l'Educazione alla salute attiva, interamente dedicata alla prevenzione e al miglior comfort per le donne colpite da tumore.
In occasione del Festival del Franciacorta, il Consorzio ha messo in vendita i 300 turbanti acquistati a un prezzo minimo di 95 euro, mentre le ulteriori offerte consentiranno di incrementare il fondo disponibile per acquistare altri copricapo destinati ad altre donne a cui le cure hanno sottratto i capelli.
Un gesto simbolico? «Nient'affatto – spiega Ferrari – perché avvicinare una donna alle prese con il cancro e proporre questo dono non è per nulla facile. Ma siamo convinte che con un riferimento alla bellezza e alla cura di sé anche in queste condizioni si possa attivare una rete di auto-tutela a livello psicologico». 
«Purtroppo le parrucche – aggiunge Tongiorgi - risultano spesso troppo costose o, nelle soluzioni più economiche, finiscono per essere comunque fastidiose procurando un caldo eccessivo. Il sistema sanitario propone al limite delle cuffiette, mentre questi foulard in chiave turbante e in seta sono bellissimi ma anche funzionali dal punto vista anallergico».
Ma un turbante alla fine è un grosso fazzoletto, non avrà grandi costi. «Assolutamente no – spiega Tongiorgi che illustra questo turbante con preziose grafiche dell'azienda ispirata alle uve di Franciacorta -. Parliamo di un tessuto purissimo in seta con decorazioni d'arte: il costo minimo è di 95 euro e sapete cosa capita spesso? Che la donna rifiuti tale spesa optando per la cuffietta ospedaliera. Ed è un peccato perché con la bellezza di questi copricapo è dimostrato che anche la malattia possa essere meglio affrontata. La salute parte anche dallo specchio».
Brescianini: «Un'iniziativa di cui ci siamo innamorati subito, mettendola immediatamente in campo con l'acquisto di questi magnifici copricapo destinati a donne alle prese con la sofferenza».
Ferrari di Esa ha ricordato che «queste iniziative sono finalizzate anche a diffondere la prevenzione soprattutto per il cancro al seno, che merita attenzioni e screening sempre più precoci».
 

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