Grazie Umbria

Un’iseana tra i terremotati
Ritratto di mavi

Sì, devo principalmente ringraziare le genti umbre per il loro orgoglio, la voglia di tirarsi su e la determinazione.
Ma la storia comincia in agosto con la prima scossa di terremoto; e mi si accappona la pelle, forse perché la memoria corre al lontano 1976, al Friuli, alle ferite aperte allora in famiglia e mai chiuse del tutto.
E decido di fare qualche cosa, qualunque cosa ma se non sai a chi appoggiarti diventa difficile. La mobilitazione iniziale è caotica e non riesco, a malincuore, ad organizzare un viaggio per scendere e dare una mano. Me ne resto a casa a guardare le immagini al telegiornale, col magone in gola a volte, altre ancora con le lacrime che bruciano penando a 4 anni fa, al dolore di amici ciclisti che in Emilia hanno perso tutto in un attimo. La voglia di organizzare qualche cosa rimane forte ed alla fine, con mia figlia, decido sul cosa fare: pacchi di Natale solidali!
Il ricavato andrà tutto laggiù in qualche modo e inizio a pensare al come organizzare il tutto, a chi chiedere informazioni ed aiuto e con la testardaggine che sempre mi accompagna, inizia questa nuova storia. Contatto amici Umbri conosciuti per lavoro  in giro per mezza Europa e poco alla volta, comincio a capire come fare, dove andare e cosa portare.
La lunga preparazione dei pacchi natalizi, le persone da contattare etc. portano il lavoro ad ingrandirsi sempre di più. Con piacere un giovane amico, Michele Consoli ed i suoi ragazzi del gruppo l'Orizzonte mi danno una mano ed iniziano ad arrivare ordini.
Sono letteralmente centinaia i cuscini che abbiamo cucito e consegnato, raccogliendo un bel gruzzolo con cui abbiamo iniziato ad acquistare materiale di vario genere.
Stipato il camper con tutto quanto, il mattino del 23 dicembre sono partita alla volta dl lago Trasimeno dove sono ospitati gli abitanti di Castelluccio e Norcia.
Un viaggio lungo otto ore per via del traffico, delle code e del carico del camper che mi ha fatto guidare con la dovuta prudenza. Arrivata  a Magione alle 19, il tempo di salutare Michele Benemio, titolare del villaggio Le Tre Isola e mi ritrovo a cena con i terremotati, col sindaco di Magione ed altri ospiti che non ho avuto il piacere di conoscere. Si cerca la normalità anche nelle piccole cose, come può essere una cena, che vede 80 persone sedute in seno ad una famiglia decisamente molto allargata; ed anche il semplice gesto di far aprire una bottiglia di spumante al signor Franco, il re delle lenticchie di Castelluccio ed ospite più "anziano", diventa una specie di festa!
Ci si rende conto che, quando hai perso tutto, anche il sorriso diventa una ricchezza!
Il mattino seguente inizia lo scarico del camper.
I materiali sono davvero tanti: 1 paio di scarpe da donna n. 39, 13 giacche a vento, 4 cappotti, 4 pantaloni da sci, 1 pelliccia, 1 montone, 1 sciarpa, 7 felpe, 7 giacche, 5 pile, 45 confezioni di bagnoschiuma da 200 ml, 19 maglioni, 6 paia di stivali Pirelli, 650 merendine e brioche, 10 lenzuola,
1 coperta, 63 bagno doccia da 500 ml, 35 shampoo, 31 paia di calze di lana, 25 maglie intime, 35 paia di mutande, 2 accappatoi, 6 deodoranti, 10 balsamo, 1 giubbotto in pelle
7 paia di pantaloni in lana.
Il tutto viene riposto nel market della struttura, non aperta al pubblico e viene distribuita a richiesta con la super visione di Nicola che controlla che nessuno faccia il furbo!
Le giornate sono bellissime nonostante sia inverno e il sole, dopo aver fatto capolino tra la nebbia del mattino, illumina un territorio ferito ma bellissimo.
Le colline ricoperte di ulivi, i declivi verso il lago tanto diverso dal mio Sebino, le sponde selvatiche che lasciano intravedere le barche dei pescatori e la grande isola li di fronte, l'isola Polverosa, dove vi sono un ostello ed un vecchio convento...
Un paesaggio veramente incantato.
Nel pomeriggio faccio un giro (piuttosto lungo in verità visto che saranno 5 km all'andata ed altrettanti al ritorno) ed arrivo al centro di Magione. Ho saputo che una coppia di giovani di Norcia, dopo aver perso casa e negozio, hanno deciso di aprire qua uno spaccio di prodotti locali, norcini appunto!
E quale occasione migliore per acquistare alcuni regali di natale saporiti?
Il negozio, in centro al paese, è affollatissimo di gente che, quando si accorge che il mio accento non è propriamente del posto, mi dice: "Noi compriamo solo roba nostra, umbra, perchè il nostro paese deve risorgere".
Orgoglio umbro assoluto. e come dar loro torto? A parte il fatto che vi si trovano eccellenze gastronomiche davvero notevoli, che senso avrebbe arricchire ditte straniere quando è possibile far lavorare gente del posto assicurando così la rinascita di un commercio locale e il mantenimento di posti di lavoro che altrimenti andrebbero persi?
Il pomeriggio passa veloce e la sera della vigilia, tradizione locale vuole che babbo Natale arrivi dal lago in barca.
E mi incammino alle 16 verso San Feliciano per vederlo arrivare.
Dicono che sul Trasimeno vi siano i tramonti più belli in assoluto... le foto che ho fatto rendono poco ma vi assicuro che è stato un vero spettacolo!
La sera passa veloce e la stanchezza arriva presto.
E' un Natale decisamente diverso dal solito questo.
Michele Benemio mi invita a passare la giornata con la sua famiglia e, sinceramente, non mi sono mai sentita cosi serena nel giorno che, per me, rappresenta solo brutti ricordi.
Piacevole la conversazione, fantastica la compagnia, cibo eccellente e il tempo se ne è andato piano piano scorrendo nella clessidra come se fosse rallentato.
E la sera, passata sul camper a leggere un libro, mi ha vista stare col sorriso sulle labbra. Una sola cosa è mancata: la presenza di mia figlia. Il secondo natale senza di lei che è stata a casa, a guardia della guarnigione a suo dire, a far compagnia al gatto....
Il primo è stato tre anni fa quando era in Messico...
Il ritorno verso casa il mattino del 26, nel caos delle giornate di festa con una sosta     " tecnica" per il pranzo di Natale posticipato, a Pegognaga dove Resia, Ivan e Lara mi aspettavano.
Altro giro del tavolo con tortellini in brodo, secondi vari e dolci....
La strada poi verso casa ed è parso cosi veloce l'arrivare a casa, sembra quasi di non essere neppure partita.
Ma negli occhi ho ancora lo sguardo del Signor Franco che, invitandovi ad andarlo a trovare a Castelluccio mi dice: "però dovrai dormire sotto una pianta perché la mia casa non c’è più...
"Oppure il signore sulla carrozzina, di cui non ricordo il nome, che volendo scavalcare le recinzioni messe dai vigili del fuoco per andare a controllare il suo bestiame, si è spezzato una gamba; o ancora il chiacchiericcio dei bambini che dicevano "siamo in vacanza perché è un Natale strano" con l'incoscienza ed innocenza dei più piccoli.
Ancora lo sguardo triste di quella signora anziana con foulard in testa come faceva la mia nonna, gli occhi sperduti a guardare un orizzonte sfuocato nel rosso della sera, forse cercando un punto di riferimento che non trova più.
Ho decine di persone da ringraziare per l'aiuto datomi in questo viaggio per cercare di dare una mano, se dimenticherò qualcuno me ne scuso ma la memoria a volte mi gioca qualche tiro mancino. Ringrazio di cuore: Michele Consoli ed i ragazzi dell’Orizzonte,
I colleghi di navigazione Lago Iseo, La Nuova Cordata di Iseo, Il Gruppo Ciclistico Ftc Equipe, Gabrìele Aielli e l'Atletica Franciacorta, Grazia e Gliso, Mara Gregorelli
Il gruppo ciclistico G.C. Iseo, Selvatiko e Daniela del Ciclostello ( andateci in vacanza che è un posto figoso tanto), I residenti della 1° Traversa di via Vecchia a Cremignane,
il Ristorante Rosengarden, La famiglia Borghetti, I ragazzi del Fork Mtb ( Dado-Ghigo-Coffe-Inve-Sbardo-Alby), Patrizia e Vincenzo, Michy e Jaky ed i loro amici, Doriana. Se ho scordato qualcuno scusatemi ma eravate davvero tantissimi.
Kayhy Pitton

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