L'Arsenale ospita la personale di Tiziano Ronchi

Intitolata “Tracce. Mycosium” sarà visitabile fino al 7 gennaio
Ritratto di roberto parolari

Sarà ospitata fino al prossimo 7 gennaio presso la Fondazione l'Arsenale, in vicolo Malinconia 2 a Iseo, la mostra personale di Tiziano Ronchi, giovane artista bresciano, che è curata da Camilla Remondina con il patrocinio del Comune d'Iseo. La ricerca di Tiziano Ronchi si concentra sul concetto di traccia intesa come simbolo di rapporti ed emozioni, ma anche di ricerche e percorsi di conoscenza: è ciò che lasciamo alle nostre spalle, ciò che imprimiamo oggi sul nostro cammino per riscoprirlo un domani, ciò che è sempre stato dentro di noi.
La mostra, intitolata “Tracce. Mycosium”, rappresenta il percorso intrapreso dall’essere umano sin dalla sua nascita. Si tratta di un viaggio nel mondo, segnato inevitabilmente da incontri e legami con l’Altro che permettono di mantenere il contatto con l’esterno, e al tempo stesso un viaggio interiore, di continua scoperta e riscoperta di sé stessi.
Per rappresentare gli elementi e le forme della Natura, quale fil rouge della vita, l’artista si avvale dell’utilizzo dei funghi, i quali infatti assumono analogamente il ruolo di accompagnatori durante la visita, emergendo opera dopo opera. Questi organismi vegetali si caratterizzano per il loro micelio da cui prende il titolo questa personale, vista la sua struttura metaforicamente puntuale rispetto alla ricerca dell’artista. 
Nella prima sala dell’Arsenale, l’uomo si eleva dalla terra in cui viene generato: attraverso un processo di aggregazione, possibile grazie al micelio, in lui si fondono gli elementi della Natura per giungere alla formazione del corpo e quindi alla nascita. 
Proseguendo nella seconda sala, le opere proposte rappresentano come i soprusi dell’essere umano nei confronti della Natura trovino sempre una ricongiunzione pacifica con essa. Le ferite, le tracce, vengono rigenerate diventando frammenti puri di materia che il micelio ricompone, come un puzzle, legando indissolubilmente il passato al presente.
Nell’ultima sala, Ronchi dimostra come la consapevolezza di Sé, la riconnessione con l’Io, sia difficile da raggiungere; è un sentiero in salita da affrontare passo dopo passo, sempre uguale e costante: l’esercizio, infatti, permette di innalzare la mente percorrendo una rilettura della componente più materiale dell’individuo.
Questa ricerca termina, o forse si fa ancora più complessa ma necessaria, quando si comprende il vero strumento di ricongiunzione tra l’Io, la Natura e l’Altro: l’ascolto. Solo così è possibile intraprendere la strada per la conoscenza dello Spirito.
La mostra si inserisce nel ciclo di eventi che la Fondazione vuole dedicare annualmente ai giovani, dal titolo “Artisti Contemporanei”, che quest’anno ha visto protagonisti Fabio Lombardi, Duccio Guarneri e una collettiva di artisti rappresentati dalla galleria The Address.
 

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