Pgt: i primi malumori

Il Comune dovrà difendersi in tribunale
Ritratto di Redazione
L'assessore Emilio Agostini

Dalla pista ciclabile Pilzone-Iseo all’incubatoio di Clusane, per passare ai limiti posti alle facoltà edificatorie nelle zone «residenziali con verde privato» e ai vincoli monumentali, queste le prime spine che riguardano il nuovo Piano di governo del territorio approvato dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Venchiarutti e pubblicato a febbraio sul Bollettino ufficiale della Regione.Si tratta di quattro ricorsi al Tar presentati da cittadini iseani, che contestano alcune norme e limitazioni presenti nel Pgt, e per i quali il Comune dovrà difendersi in tribunale. «Siamo tranquilli -ha sottolineato l’assessore all’Urbanistica Emilio Agostini-: pensiamo di aver fatto le scelte giuste, ma è legittimo che chi pensa siano stati lesi i propri diritti si muova per tutelarli». Lo stesso assessore Agostini afferma di non vedere nei ricorsi alcun attacco concordato, anche perché vertono su questioni differenti e conclude dicendo che «noi, comunque, tireremo diritto». Dei quattro ricorsi presentati, uno va ad interessare il progetto della nuova pista ciclabile da Pilzone ad Iseo ed è stato presentato da Lorenzo Bona e Ines Moretti. La richiesta contenuta nell’istanza sarebbe quella di annullare la parte del Pgt che riguarda l’esproprio di un’area del camping Quai, dove il Comune vorrebbe far passare la ciclabile. La motivazione? La nuova ciclabile, secondo quanto esposto dai ricorrenti, sarebbe troppo penalizzante per il campeggio, ampio solo 10750 metri quadrati, e pericolosa perché troppo stretta e trafficata, oltre che inutile vista la presenza pochi metri più a monte di un’altra pista. Il secondo ricorso riguarda un’altra opera attesa, l’incubatoio ittico che troverà spazio sull’area comunale a lago di via degli Orti a Clusane, contro cui hanno fatto istanza Angelo Turani e una sfilza di altri cittadini. La richiesta al Tar è quella di cancellare il progetto la cui realizzazione adombrerebbe il residence dell’Onda.
Riguardano invece le scelte in ambito residenziale ed urbanistico gli altri due ricorsi: il primo presentato da Angelo Mazzucchi che chiede al Tar il vincolo monumentale per l’immobile a lago di sua proprietà locato in via Giovanni XXIII, a Pilzone, che il Pgt inserisce nelle architetture storiche. Se il tribunale accettasse il ricorso, si vedrebbe inibito l’ampliamento delle aree portuali limitrofe. Emanuela Bicci con Jacopo, Tomaso, Lorenzo e Marta Quilleri hanno presentato invece un’istanza per chiedere la modifica dell’articolo del Pgt che pone limiti alle facoltà edificatorie nelle zone B3, quelle «residenziali con verde privato». Secondo i ricorrenti l’articolo, che impone che una nuova superficie lorda di pavimento può essere realizzata solo per esigenze familiari di chi possiede l’area da edificare da almeno 6 mesi prima dell’adozione del Pgt e l’immobile costruito non può essere alienato prima che siano trascorsi 5 anni dalla fine dei lavori, detta condizioni illegittime visto che «l’utilizzo familiare» è già garantito dalla destinazione urbanistica residenziale anche nel caso in cui chi costruisce venda a terzi, sia perché la sfruttabilità limitata delle aree B3 è assicurata dai precisi indici imposti alla zona. Per rispondere ai quattro ricorsi presentati, l’Amministrazione comunale ha deciso di avvalersi della assistenza legale di uno specialista nel campo dei Pgt, l’avvocato Domenico Bezzi, che seguirà tutti e quattro i procedimenti di fronte al tribunale. n

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