«Vorrei dire ai giovani... Gina Borellini, un’eredità di tutti»

Venerdì 31 maggio, presso la sede dell’Anpi di Palazzolo, si tiene la prima proiezione bresciana del docu-film «Vorrei dire ai giovani... Gina Borellini, un’eredità di tutti», dedicato alla figura della partigiana modenese scomparsa nel 2007 che fu deputata per tre legislature e medaglia d’oro al valore militare, che ha visto tra i protagonisti la cantante e poetessa Laura Sirani con due suoi brani, «Umanoi» e «Vivi ogni tuo Dio», che sono stati scelti per la colonna sonora realizzata dalla compositrice Chiara Troiano.
«Vivi ogni tuo Dio – ha raccontato Laura - è stata usata come base mentre Elena Polic Greco, voce narrante del docu-film, racconta i vari passaggi della storia di Borellini. Umanoi è stata scelta soprattutto per il tema della vita in continuo movimento alla ricerca di amore, superando umanamente ogni difficoltà».
Laura Sirani ha partecipato il mese scorso alla presentazione del docu-film nella sala del Mappamondo della Camera dei Deputati, con il regista modenese Francesco Zarzana, le esponenti dell’Unione Donne Italiane e del Centro Documentazione Donna e il vice presidente della Camera Ettore Rosato.
«Volevo esserci anche io a Roma – aveva spiegato Laura - perché mi sento orgogliosa di aver ricordato nel mio piccolo una donna tanto grande, che ha fatto del bene all’Italia sia durante la guerra sia in tempi di pace come parlamentare.
È stata un’emozione grandissima: dopo mesi di lavoro, posso dire di aver visto con il dovuto distacco il film soltanto questa volta».
Laura aveva partecipato lo scorso settembre alla selezione per il docu-film ed era stata scelta dal regista Zarzana. Il docu-film è incentrato sulla figura della partigiana Gina Borellini, che entrata a far parte della Resistenza il 22 febbraio 1944, insieme al marito, fu catturata e torturata dai fascisti. Il marito, Antichiano Martini, venne fucilato nel marzo del 1945, e lei entrò nella brigata “Remo”, organizzando i gruppi di difesa della donna a Concordia sulla Secchia.
Il 12 aprile del 1945 venne gravemente ferita e le venne amputata una gamba. Arrestata dai fascisti, l’insurrezione esplosa mentre era interrogata dai gerarchi fascisti le consentì di sfuggire alla fucilazione.
I due brani entrati a far parte della colonna sonora del docu-film sono entrambi estratti dal suo primo album, Funambola. «Sono due brani a cui sono legata – ha sottolineato la cantante e scrittrice di Castrezzato -: raccontano l’incontro con gli altri, che ritengo un momento di crescita importante. Chissà che scelte ha dovuto compiere questa partigiana insieme ai suoi compagni. Chissà quante cose non dette avranno vissuto nei giorni della Resistenza».