La Lega riparte da Rovato con Salvini

... e da Castelcovati
Ritratto di Redazione

Una degustazione alla birra di casa, un saluto ai volontari della Festa in cucina, quindi il cambio di maglietta, da quello della Festa della Lega di Castelcovati a quello della festa della Lega Nord di Rovato.
Questo l'arrivo del segretario federale della Lega Matteo Salvini alla festa di Rovato, dove non ha mancato di congratularsi con il sindaco Roberta Martinelli per il successo ottenuto lo scorso anno alle elezioni amministrative «scalzando dieci anni di centro-sinistra».
Prima del suo intervento, il sindaco ha ricordato la recente proclamazione di Rovato a città e «un cambio di rotta politico importante nella storia di Rovato tornata a Governo Lega».
«E' un importante momento per la Lega – dice Salvini – che ha sconfitto i gufi e che sta ripartendo alla grande verso il suo elettorato ed elettori nuovi, delusi da personaggi vergognosi come il presidente del Consiglio Matteo Renzi e ancor più sconfitti dal pessimismo e dal fatalismo. Questi due sentimenti stanno minando la nostra democrazia: pensate invece che oggi la Lega è, e lo dicono i sondaggi, in netta crescita già rispetto alle Europee che già ci hanno consacrato partito resistente alla peggiore delle crisi politiche. Siamo già infatti al 7% e con margini di crescita nel breve periodo altrettanto importanti. L'Italia resta un paese che continua a farsi del male da sola: penso alle pretese assurde degli immigrati sistemati a Pistoia che nei giorni scorsi chiedevano di poter avere libero accesso gratuito alle telefonate in Africa e si lamentavano per il troppo riso presente nel loro menù ovviamente a spese del contribuente. Questa gente in Italia con noi non ci starà un minuto di più».
Si è detto inoltre soddisfatto per la raccolta firme referendaria che ha portato 570 mila sì alla bocciatura della riforma Fornero. 
E Brescia? «Brescia siamo noi: la gente c'è e la Lega risponde perentoria al fisco di Roma affinché le nostre aziende possano lavorare con fondi e tasse che abbiamo pagato e che servono a mantenere scandali come le Regioni autonome come la Sicilia, per giunta paurosamente indebitate. Per questo sulla riforma costituzionale daremo il nostro assenso a punti che riguarderanno la parità di trattamento fiscale e autonomistico: chi spende e si indebita, chi getta dalla finestra i fondi ricevuti per i propri cittadini deve restarsene al palo».
Tra i presenti anche il segretario nazionale Stefano Borghesi, il senatore Raffaele Volpi e l'assessore regionale alla Protezione Civile Simona Bordonali. «Come Regione – spiega Volpi – stiamo già facendo molto a partire dalla serie di interventi a favore delle famiglie mono genitoriali, per non parlare della straordinaria campagna a tutela delle famiglie con la lotta alla ludopatia, una lotta che vede ancora sordo, muto e cieco il nostro Governo. Eppure la nostra sensibilizzazione potrebbe funzionare a livello nazionale con una legge che salverebbe migliaia di famiglie».
Salvini è tornato anche sull'importante dei numeri: «Ci davano per spacciati – ha ribadito – invece abbiamo 1,7 milioni di elettori che sono ancora noi e credo chi non ha votato rappresenti una parte davvero importante del nostro elettorato. Tutto merito della sfiducia di chi si sta vedendo cancellato dai sistemi delle grandi lobby, dalla cooperative rosse alle multinazionali: realtà che vogliono un formaggio universale con lo stesso sapore, un vino identico, un pane che abbia lo stesso sapore ovunque. Gente che teme le identità poiché non governabili con un colpo di bacchetta».
Quindi una stoccata alla legge sui pos per artigiani e tanti liberi professionisti: «Si rimangino il pos e questa cazzata – ha tagliato corto – e se la prendano con i loro finanziatori, ossia banche e multinazionali. Questa porcheria va al più presto rimossa o si danneggerà in modo pauroso un tessuto di piccola e media impresa che rappresenta le fondamenta della nostra economia».
In tema fiscale Salvini ha proposto "un'aliquota secca del 20% per tutti, convenienti per chi è vessato dalle tasse e per chi ha la pessima abitudine di evadere, con aliquote punitive drastiche qualora dovesse evadere anche in tale regime"
Bordonali ricorda il congresso provinciale del 20 luglio come «un'occasione importante per dare segnali di ripartenza ancora più concreti e forti, ma anche per raccogliere dalla base istanze, critiche e richieste per tornare ad essere più che mai la Lega Nord della gente, quella gente che non ha mai smesso di guardare a noi come unica alternativa al centralismo e allo spreco di denaro pubblico. Se penso alla mia Provincia – ha aggiunto – vedo un elettorato leghista reattivo e pronto a coinvolgere il vicino di casa in una battaglia per uno Stato equo che possa consentire anzitutto alle finanze versate al fisco per tanti anni di ritornare alle nostre famiglie soprattutto in un periodo economico tanto drammatico».

A Castelcovati...

Anche il sindaco di Castelcovati Camilla Gritti è entrata nel vivo della vicenda legata ai 30 euro al giorno per ogni immigrato clandestino in arrivo dal Nord Afraica. Lo ha fatto nei giorni scorsi cogliendo l'intervento del segretario federale Matteo Salvini in occasione della festa della Lega Nord covatese.
«Qui a Castelcovati – ha detto – non metterà piede un solo clandestino. Non spenderemo un euro per accoglierli e non consentiremo al Governo di destinare loro i 30 euro giornalieri previsti. Si spendono 1000 euro al mese per accogliere sconosciuti che arrivano senza alcun diritto nel Paese quando per i disoccupati, oltre 2000, che ci sono a Castelcovati il Governo non stanzia un euro. Per questa situazione vergognosa faremo le barricate piuttosto di destinare un solo alloggio o un solo servizio agli immigrati».
Gritti ha quindi fatto il punto sui tagli ricevuti dal Governo sul bilancio comunale. «Questo governo – ha detto - ci sta tartassando, solo quest'anno ha tagliato 140.000 euro al comune e sapete perché Castelcovati non ha ancora le tasse tariffe al massimo e può recuperare i 140.000 chiedendoli ai propri cittadini! Se ci obbligheranno ad accogliere questi clandestini mi rivolgerò agli esponenti locali del Pd, che li ospitino loro, io preferisco pensare prima ai covatesi».
Quindi è arrivata la provocazione rivolta ai cittadini covatesi per avere lo stesso trattamento degl immigrati: «Che straccino i passaporti tutti i covatesi disoccupati così saranno clandestini e avranno aiuti garantiti dal Governo. Ma vedranno che la legge non è uguale per tutti e che quei sostegni non arriveranno».

 

Massimiliano Magli  

 

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