Piva a Palazzo Sonzogni

Ritratto di Massimiliano Magli

Ha concluso oltre 42 anni di insegnamento a Chiari, nelle scuole per recuperanti e immigrati e ora si appresta ad affrontare a tempo pieno la sua passione per la pittura. Sergio Piva, 66 anni, docente di lettere per il Centro provinciale istruzione adulti, è un clarense adottivo, sebbene viva a Rovato da sempre. Qui, tra i chiostri di Palazzo Sonzogni, presenzierà con una personale a partire dal 31 ottobre con inaugurazione alle 20.30. «Forme dell’informale» raccoglie 80 opere astratte di questo artista dedito all'acrilico, a Parmenide, alla ricerca della perfezione con marezzature di imperfetto.
Una pittura materica la sua, che accumula strati su strati e che proprio per questo si giova dell'errore che induce al ripassaggio del pennello senza poter cancellare alcunché. «E' il senso della vita – taglia corto lui -, cancellare è impossibile, bisogna avere il coraggio di essere materici, deformi o in errore eppure perfetti anche nella pittura, proprio come il direttore d'orchestra che non può negare la stecca ma solo assecondarla per renderla meno evidente».
I concetti di nucleo e di frammentazione sono alla base della sua produzione, per quanto, da eclettico, Piva non abbia disdegnato il classico e il paesaggio.
Piva sarà in mostra anche l'1, il 2 e il 3 novembre dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 21.

 

 

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