Più i Natali passano...

Ritratto di mavi

Più i Natali passano e più si allunga come un ponte il ricordo dei Natali magici, quelli della nostra infanzia o prima gioventù, quando per una sorta di stupor ci ritrovavamo con una felicità immotivata eppure profonda e nello stesso tempo con la certezza di capire (!) il mistero sotteso a quell’improvviso cambiamento di atmosfera che coinvolgeva tutto e tutti.
Perché la mamma e il papà avevano smesso di punzecchiarsi? Mia sorella mi chiamava per applicare le vetrofanie alle finestre! Eppure gliele avevo suonate di santa ragione soltanto una settimana prima...
E perché persino la scuola sembrava un luogo più caloroso e accogliente, senza più improvvisi mal di pancia con cui doversi confrontare. 
E poi regolarmente ogni anno, nei ricordi dell’anno prima, confondevo gli eventi del 31 
dicembre con quelli della vigilia: e non ricordavo ad esempio se la saga di Asterix e 
Obelix fosse in programma nell’una o nell’altra giornata, assieme all’allegra brigata 
della Looney Tunes e di altri cartoon di lunga durata.
E non ricordavo se il pollo ripieno da preparare era toccato alla zia o a mamma e 
soprattutto se ci sarebbe toccato anche quell’anno.