L’arrivo della bella stagione ha un nemico che minaccia la salute dei nostri animali. Si tratta della leishmaniosi, una malattia ormai diffusa in molte zone d’Italia che, se trascurata o non trattata adeguatamente, può avere anche esiti mortali.
Giovedì 4 agosto alle ore 20.45 il giardino di Casa Tossi in via G. Pascoli 11 accoglierà il gruppo culturale Il filo di Arianna, con il patrocinio del Comune di Castelcovati.
Sarà proposta una serata rievocativa (ad ingresso libero) dal titolo “Racconti di un ragazzo de la Contràda dei gacc – Castelcovati negli scritti del prof. Andrea Tossi”, dedicata alla memoria dello stimato uomo di cultura scomparso giusto un anno fa. Non si tratterà, però, di una commemorazione della sua persona, ma della lettura di una serie di brani tratti da suoi scritti, capaci di far rivivere l’atmosfera da lui vissuta a Castelcovati durante la sua infanzia e adolescenza, così che il paese, con la sua gente, i suoi lavori e le sue tradizioni, possa emergere chiaramente dalla narrazione.
(IMMAGINI)
Quintali di pesci uccisi in quasi un mese di mattanza chimica. È il crimine ambientale ripetuto che è stato denunciato dai residenti di via Piave, a Castelcovati. La telefonata che ci è arrivata è allarmante: «Ci sono tantissimi pesci morti sotto i nostri occhi. E la puzza è ormai insopportabile». Come detto è da quasi un mese che molte persone convivono con una realtà agghiacciante nella quale si mescolano reati ambientali ripetuti e rischi per la salute delle persone, dato che la decomposizione di molti esemplari avanza. Il fetore è insopportabile lungo la strada costeggiata dalla roggia Castellana, primario canale irriguo che da Pontoglio aggira Chiari e si spinge a Castelcovati per poi raggiungere Torbole Casaglia. I sospetti sono sull'agricoltura e l'allevamento: «Non sono più sostenibili - afferma Marcello Barboglio -. Non abbiamo certezze ma il nostro timore è il solito.
Negli ultimi anni abbiamo assistito alla diffusione esponenziale di alcune razze canine che dal punto di vista medico ci sentiamo di definire a volte “problematiche”. Tra queste le razze dette “brachicefale”, ossia, informalmente, tutte le razze con il muso schiacciato, quali Carlino, Bulldog Inglese, Bouledogue Francais, Pechinese, Shih Tzu, Boston Terrier, etc.
Queste sono predisposte ad alcune malformazioni anatomiche, a carico delle prime vie respiratorie, che possono mettere in serio pericolo la vita dei nostri amici a quatto zampe.
Caro Direttore,
nei giorni scorsi scorsi Castelcovati ha ospitato la XVII edizione di "Un libro, per piacere!", rassegna promossa e organizzata dal Sistema Bibliotecario Sud Ovest Bresciano.
Grande l’emozione in sala per il primo evento pubblico legato alle attività della biblioteca dopo la quarantena e i mesi seguenti.
Di “stagioni” tratta il filo conduttore della rassegna 2020, ma come ci hanno ricordato i fratelli Gabriele e Matteo Ranghetti (Fuoriteatro), protagonisti della serata, si è parlato di una stagione ormai andata, quella della nascita del movimento olimpico moderno. Stagione dai forti contrasti, con l’élite del tempo, promotrice dei cinque cerchi assestata nei ranghi della nobiltà e dell’alta borghesia e gli atleti, che erano braccianti, calzolai, garzoni di bottega.
Marisa Fieni: 18 anni e la voglia di cambiare il mondo
«Gli insegnanti avevano invitato la mia classe, composta di sole ragazze, a non mancare alla manifestazione anti-fascista in programma in piazza Loggia per il 28 maggio. E io non mancavo alle riunioni anti-fascio della Cavallerizza e del Movimento studentesco di via Garibaldi, figuriamoci a una manifestazione del genere».
(IMMAGINI)
E il 28 maggio, da Castelcovati, Marisa Fieni, 18 anni, si sposta a Chiari per raggiungere la stazione di Brescia. Lì si incontra con le compagne di quello che era l'Istituto Professionale per il Commercio, allora in via Nino Bixio nel cuore della città.
«Eravamo in tante – spiega -. Io ero una battagliera come molte di noi: avevamo vissuto e sentito dai partigiani gli orrori del fascismo e i timori di una recrudescenza erano alti. Eravamo orgogliose di essere lì, anche se il meteo era decisamente inclemente».
Il 27 maggio 2020 ricorre una data molto importante per la storia di Castelcovati e della sua popolazione: l’ottocentesimo anniversario della affrancazione del paese dal Comune di Brescia. Non si tratta di un atto di nascita e neppure della data della sua fondazione, visto che già intorno all’anno mille, secondo quanto riportato nelle scritture custodite nel monastero di Rodengo, esisteva un agglomerato abitato che era denominato Villa e che era stato edificato nella campagna di Santa Maria, confinante con Dunello (l’antico Comezzano).
Caro Direttore,
In Lombardia siamo a 62.153 contagiati e 11.377 morti (al 16 aprile).
Parliamo solo di cifre ufficiali.
Perché ogni cittadino Lombardo, se non è accecato dalla propaganda, è consapevole che i numeri sono tragicamente molto più alti. Non sono ancora state incrementate le misure di prevenzione sul territorio, la medicina di base è allo stremo, tra medici ammalati e troppo morti, non è stato messo a punto un protocollo terapeutico per le varie fasi della malattia, non si fanno i tamponi e gli esami virologici, non vengono distribuiti in maniera adeguata i dispositivi di protezione individuale, nelle RSA la situazione continua ad essere fuori controllo, siamo in presenza di numeri di nuovi contagi e nuovi morti che, seppure in riduzione, continuano ad essere alti.
Se fosse un palazzo ottocentesco in mano a privati avrebbe fatto un balzo enorme in termini di valore. Ma le chiese non si vendono, almeno non la parrocchiale di Castelcovati che, tuttavia, grazie al talento di uno storico locale ha ritrovato il suo «papà» e il suo effettivo valore: a progettare la chiesa è stato infatti il grande architetto bresciano Giovanni Donegani (1753-1813).
Lo scopritore di tale paternità è Paolo Olivini, ex sacrista, da sempre devoto alla cultura locale, figlio di Mario, scomparso nel 2013, e ideatore del Grandioso Presepio Storico di Castelcovati.
Paolo alle statue del presepe di S. Alberto ha preferito la vita del topo di biblioteca e da anni anima l’associazione culturale Il Filo di Arianna, con iniziative di valorizzazione del patrimonio storico culturale locale.
(IMMAGINI)
Entusiasmo al massimo in oratorio a Castelcovati, dove in serata è arrivata Santa Lucia. Centinaia tra bambini e genitori hanno accolto la santa, dopo aver frequentato la sua casa, nell'interrato del centro giovanile, dove sono state ricavate diverse stanze con laboratori, spazi morbidi per i più piccoli, spazio merende, spazio focolare e persino l'ufficio postale con tanto di postino per inviare la letterina alla Santa.
(IMMAGINI)
Nel frattempo al piano superiore il centro giovanile ha allestito la pesca magica, mentre i genitori dei piccoli calciatori che hanno disputato le partite di Csi hanno organizzato la merenda per le due squadre in campo (Castelcovati e Rivoltella).