Caro Direttore, quella scorsa era una domenica affollata per un locale bar ristoro a Provaglio d'Iseo. I tanti clienti avevano già occupato tutti gli stalli e il gestore ha deciso di concedere a unì'auto termica anche l'unica postazione di ricarica per un'auto elettrica. Il cartello sovrastante recita: "Questo stazione di ricarica è alimentata al 100% con energia pulita ed è offerta ai clienti del bar e del circolo".
La scelta di concedere lo stallo è discutibile se si intende favorire con un'attività l'arrivo anche di un clientela "green".
Ma è ancora più discutibile se si considera che il gestore è un noto esponente di Legambiente. Ho fatto presente la contraddizione ma mi è stato risposto che c'era troppa gente.
Una giustificazione a dir poco discutibile.
Ormai è storia diffusa, i mass media cominciano ad interessarsi, la gente comincia a preoccuparsi. Parlo della notizia della centralina elettrica che nascerà sul Fiume Oglio tra Torre Pallavicina e Roccafranca.
Caro Direttore,
nei giorni scorsi scorsi Castelcovati ha ospitato la XVII edizione di "Un libro, per piacere!", rassegna promossa e organizzata dal Sistema Bibliotecario Sud Ovest Bresciano.
Grande l’emozione in sala per il primo evento pubblico legato alle attività della biblioteca dopo la quarantena e i mesi seguenti.
Di “stagioni” tratta il filo conduttore della rassegna 2020, ma come ci hanno ricordato i fratelli Gabriele e Matteo Ranghetti (Fuoriteatro), protagonisti della serata, si è parlato di una stagione ormai andata, quella della nascita del movimento olimpico moderno. Stagione dai forti contrasti, con l’élite del tempo, promotrice dei cinque cerchi assestata nei ranghi della nobiltà e dell’alta borghesia e gli atleti, che erano braccianti, calzolai, garzoni di bottega.
Marisa Fieni: 18 anni e la voglia di cambiare il mondo
«Gli insegnanti avevano invitato la mia classe, composta di sole ragazze, a non mancare alla manifestazione anti-fascista in programma in piazza Loggia per il 28 maggio. E io non mancavo alle riunioni anti-fascio della Cavallerizza e del Movimento studentesco di via Garibaldi, figuriamoci a una manifestazione del genere».
(IMMAGINI)
E il 28 maggio, da Castelcovati, Marisa Fieni, 18 anni, si sposta a Chiari per raggiungere la stazione di Brescia. Lì si incontra con le compagne di quello che era l'Istituto Professionale per il Commercio, allora in via Nino Bixio nel cuore della città.
«Eravamo in tante – spiega -. Io ero una battagliera come molte di noi: avevamo vissuto e sentito dai partigiani gli orrori del fascismo e i timori di una recrudescenza erano alti. Eravamo orgogliose di essere lì, anche se il meteo era decisamente inclemente».
Caro Direttore,
la lettura della lettera di Luciano Onger da Castelcovati apparsa nel numero di maggio mi ha spinto ad alcune riflessioni. Quando sento i messaggi di Sergio Mattarella "coetaneo e apparentemente fisicamente gemello", mi viene spontaneo un confronto tra la nostra generazione e l'attuale, con la conclusione che, allora come oggi, siano fondamentali per la società un'intelligenza coniugata a coerenza, competenza ed onestà intellettuale.
Caro Direttore,
In Lombardia siamo a 62.153 contagiati e 11.377 morti (al 16 aprile).
Parliamo solo di cifre ufficiali.
Perché ogni cittadino Lombardo, se non è accecato dalla propaganda, è consapevole che i numeri sono tragicamente molto più alti. Non sono ancora state incrementate le misure di prevenzione sul territorio, la medicina di base è allo stremo, tra medici ammalati e troppo morti, non è stato messo a punto un protocollo terapeutico per le varie fasi della malattia, non si fanno i tamponi e gli esami virologici, non vengono distribuiti in maniera adeguata i dispositivi di protezione individuale, nelle RSA la situazione continua ad essere fuori controllo, siamo in presenza di numeri di nuovi contagi e nuovi morti che, seppure in riduzione, continuano ad essere alti.
Da tempo nella nostra zona si dibatteva della necessità di riorganizzare le RSA del territoriale.
Le motivazioni erano prevalentemente economiche e gestionali, le resistenze puntavano su localismo, vicinanza, trasporti. Il risultato è stato quello di accantonare ogni approfondimento.
Ora gli eventi tragici sollecitano ulteriori riflessioni.
anche a seguito di segnalazione di diversi cittadini residenti nelle zone interessate, segnalo la necessità di interventi di segnaletica o di rallentatori, rotondine e quant'altro in grado di risolvere al meglio due situazioni "storiche" non ancora adeguatamente risolte.
Si tratta delle vie in prossimità del sottopasso ferroviario su cui sboccano varie vie tra cui anche la Amerigo Vespucci ed il recente senso unico che interessa via Serioletto e la parallela.
Risulta evidente che l'incrocio vicino all' Eurospin crea confusione per le diverse confluenze di veicoli e, mancando un punto di riferimento sono frequenti le situazioni di caos. Sarebbe il caso di evidenziarlo alle autorità competenti. Grazie per l'attenzione.