L'incanto è qui: lascia Sulzano alle spalle e raggiungi per una stradina impervia, per quanto asfaltata, la località Santa Maria del Giogo. Il gioco è quello che le valli e la natura hanno compilato tra Valtrompia e lago d'Iseo: in un istante guardi da una parte la Valtrompia nei suoi caratteri più silvani e boscosi. Volgi le spalle a questo prodigio e trovi un capolavoro di lago.
In mezzo c'è il santuario della Madonna del Giogo, un incanto. La si raggiunge passando per un'antica locanda che reca sui vecchi muri la scritta «Santa Maria». Poi per una pietraia si sale: nemmeno dieci minuti e si è davanti al santuario, attrezzato con aree pic nic e un grande prato.
Dietro la sede degli alpini che non è più in Comune di Sulzano ma sotto Polaveno. Anch'essa tenuta magnificamente grazie ai volontari. Sempre dietro il santuario, ossia a sud, è la fortuna di alcuni privati che detengono un paio di case, dopo di che si sviluppa il sentiero per Polaveno.
Escursione toscana per la nostra redazione, che non disdegna di raccontare ovunque si trovi. Alloggio a Roccastrada (Grosseto) con puntate su Grosseto e Punta Ala (primi due giorni). Quindi l'alloggio definitivo (cinque notti) a Castiglione della Pescaia. Scendere in questo south tuscany significa spostarsi in una nuova dimensione del paesaggio toscano, che diventa oggettivamente più povero rispetto al nord della Toscana, più attrezzato, per certi versi più "casereccio", complice una contaminazione anche linguistica con Roma, che è a un'ora o poco più.
Anche le strade riservano sorprese: passeggiate bellissime in auto, possono trasformarsi in un pericoloso trip, mancando gli spazi di carreggiata che si conoscono in altre città, assenti, o quasi, le piste ciclabili, alta la velocità di troppe auto. Vabbè, il resto è un paradiso. Ci si affaccia su un mondo magnificamente più lento e selvaggio. A due passi il Parco dell'Uccellina e la Maremma coi suoi butteri.
Brescia al Lago d’Iseo, con destinazione privilegiata a Monteisola: è questo il percorso che i turisti e gli appassionati di ferrovia possono percorrere con il treno d’epoca, appartenente al parco storico di Trenitalia, trainato da un’arzilla ed ormai centenaria locomotiva a vapore del 1913. Domenica 16 giugno, dunque, si è tornati a viaggiare con le classiche carrozze “centoporte” dai caratteristici sedili di legno lungo la centenaria strada ferrata diretta in Valcamonica.