Iseo diventerà un grande museo?

Ritratto di Redazione

Le ultime notizie di cronaca, riferite a Sassabanek e all'Arsenale per Iseo e, a Monte Isola, per l'edificio denominato "Cà del Dutur", hanno alimentato con passione le conversazioni degli amici al bar Sport, favorendo in alcuni la curiosità di approfondimento storico delle tre realtà, così importanti per il turismo dei due comuni e non solo.
La ricerca a ritroso di notizie specifiche ha premiato il solito "archivista", che ha portato in discussione un argomento - proposta, lasciando al finale di questa sezione di diario la scoperta del periodo e degli attori.
Iseo diventerà un grande museo ? Servirà "un sistema integrato per un vero salto di qualità"?
E' stato scritto che soltanto un progetto ambizioso, impostato, tra l'altro, su realtà espositive dedicate all'archeologia, all'arte sacra, alla pesca, alla ferrovia....., coinvolgente Iseo e Monte Isola, poteva creare tutti i presupposti per dare respiro al turismo sul lago d'Iseo.
"Sette musei per una piccola città. Sette progetti, più o meno vaghi, più o meno facilmente realizzabili, per dare una forma, quindi una sostanza, alla cultura ed alle tradizioni della gente del lago e per sbloccare un turismo che, ormai da anni, soffre di una patologia cronica : l'assuefazione da week-end. Un viaggio nella realtà locale, che rifiuti i localismi e i facili guadagni di un turismo sempre più ingordo di gondole luccicanti o di bamboline sottovuoto".
Una simile premessa meritava nell'argomentare almeno una conferenza stampa di competenti e di responsabili delle Istituzioni attive sul Basso Lago, immediatamente messa in cantiere da protagonisti di peso nel tessuto sociale locale di allora.
Oggi Sassabanek è commissariata da quattro anni e punta la crescita nel futuro con "la scoperta dell'acqua calda", da ricercare ad una certa profondità nel terreno verso il centro della terra, per un suo utilizzo termale.
La "Cà del Dutur" è in vendita con una Asta Pubblica del Comune di Monte Isola, per toglierla dal degrado totale e ricavare denaro per i servizi sociali in crisi finanziaria.
Eppure le premesse e l'annuncio nel titolo facevano pensare al rilancio del tessuto economico e quindi della Comunità, dopo le positive esperienze pubbliche nel settore turistico.
Si diceva che la presenza pubblica partecipata nel tempo libero fosse quasi esaurita.
Infatti, "la gestione del tempo libero è stata per molti versi vincente, ma ha trasformato il nostro territorio in un centro affollato di servizi per il week-end, tanto vivace che va rischiando di travolgere ogni argine, di impedire ogni guida e controllo dei problemi e dei fenomeni. (omissis)....... Sembra utile rilanciare nuovi messaggi, capaci di indicare la qualità con lo sviluppo".
Da tali affermazioni deriva il progetto "sistema museo", con una difesa dei propri valori di identità, un messaggio per incanalare in misura meno caotica il necessario percorso dello sviluppo, realizzando una nuova e diversa forma d'offerta turistica.
Il progetto è di lunga durata (omissis) in primo luogo servono strumenti economici adeguati, oltre che appropriate dimensioni culturali.
A questo punto vale la pena di scendere nel concreto, elencando le sette idee, proposte e  generatrici di  sicuro successo economico, enunciate nella conferenza stampa.
1° - Museo della città, con l'utilizzo del materiale archeologico e del lavoro di eccellente fattura, già prodotto dalla Associazione  iseana USPAA, da localizzare al Verziere di via Duomo.
2° - Museo della torba e delle torbiere con il Consorzio delle torbiere, da organizzare negli ex magazzini della torba nei pressi della nuova struttura per i visitatori della Riserva naturale, oppure al Monastero di San Pietro in Lamosa, nel Comune di Provaglio d'Iseo.
3° - Museo dell'arte sacra , da attivarsi nell'edificio della vecchia Canonica in via Cerca ad Iseo, con la collaborazione della Parrocchia Sant'Andrea.
4° - Museo della pesca, proposto dal Comune di Monte Isola nel possente edificio " Cà del Dutur",  e ciò in  parziale contrapposizione con Clusane d'Iseo.
5° - Museo della ferrovia, già S.N.F.T., il cui patrimonio storico documentale correva il rischio di disperdersi con il trasloco dell'archivio in altra sede, mai resa nota. Per questa sede si è indicato uno dei volumi ferroviari parzialmente dismessi, compreso un capannone.
6° - Museo della SOMS ( Società Operaia Mutuo Soccorso ), capofila per altre Associazioni, nella cui sede era chiamata a rendere disponibile, soprattutto ai ricercatori, il proprio archivio e i reperti storici, compreso la ricca centenaria biblioteca.
7° - Museo del turismo, attivato sul lago d'Iseo fin dagli anni '30, da ricordare e visionare nei locali della Sassabanek.
Le sette proposte in elenco necessitavano quindi di un confronto con le realtà civili locali, al fine di trovare gli indispensabili finanziamenti pubblici - privati e promuovere la cooperativa di gestione dei vari musei.
Tutti d'accordo nel plaudire al sistema integrato, con un interrogativo sul pericolo di frammentazione.
E'  tempo di comunicare i nomi degli attori e l'anno di convocazione.
L'articolo, cui fa riferimento tutto quanto sopra descritto, fu pubblicato in cronaca sul Giornale di Brescia in data 21 novembre 1992, con la firma del corrispondente di allora Paolo Piccoli.
Tra i promotori ed a presiedere i lavori ricordiamo Tino Bino (Presidente di Sassabanek), Sanzio Passeri (Sindaco di Iseo), Emilio Agostini (Assessore comunale alla cultura), Angelo Valsecchi (Presidente USPAA), Mino Botti (rappresentante l'Arsenale) e Rosarita Colosio (Assessore alla cultura di Monte Isola).
Tra i presenti è giusto citare e ricordare l'architetto Gianfranco Zaniboni, problematico nel suo dire per il rischio di frammentazione dei percorsi, rendendoli così poco interessanti.
Il racconto agli amici qui finisce e rinvia all'analisi di ben 21 anni di tempo trascorso, con l'interrogativo senza risposta per il progetto e la domanda su quanto sia stato realizzato.

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