L'agricoltura dagli anni Cinquanta agli anni Settanta in foto

L'ultima opera di Mor Stabilini
Ritratto di Redazione

«Agricoltura, lavoro e cultura» di terre che ha conosciuto e abitato sin da bambino, vedendole cambiare, per una rivoluzione non sempre buona non sempre opportuna.
E' l'ultimo omaggio del fotografo orceano Cesare Mor Stabilini alla sua campagna: un volume monumentale che si sviluppa secondo le regole del «climax» dalle immagini più antiche a quelle più recenti, raccontando la terra «coltiva», le abitazioni dei contadini, le antiche tecniche di mietitura, i primi impieghi del vapore (una magnifica macchina con caldaia è in copertina).
Cinquantacinque anni di fotografie alle spalle, 72 sulle spalle e ancora un'immenso amore per quest'arte che forse oggi, complice il digitale, in pochi sanno ancora considerare e applicare come tale.
Il periodo immortalato va dai primi anni Cinquanta fino a tutti gli anni Settanta. «Il volume è stato realizzato con la collaborazione di un amico – spiega Mor Stabilini -. Si tratta di Giuseppe Barbieri, mantovano che ha curato i testi e che mi ha accompagnato nella mia passione per questi soggetti, conoscendo molto bene il mondo della campagna».
Un'ode agreste che punta anzitutto alla Bassa Bresciana, con qualche cammeo riservato alla montagna bresciana, con spaccati di malghe e mulattiere
Volti, natura, ma anche vita domestica: è da sindrome di Stendhal la serie di immagini dedicate ad alcune case: facile ed emozionante abitarle ancora con la mente e con il cuore.
Sulla copertina c'è inoltre il progetto Fondazione Ameritalian, che ha preso forma recentemente ma che verrà presentato pubblicamente nei prossimi mesi. «Il motivo? Mi sto preparando alla fine dei miei tempi e il mio patrimonio prodotto deve avere un futuro, non può restare chiuso in una casa ad ammuffire».
Per avere un'idea di cosa abbia prodotto in questi anni Mor Stabilini basterebbe dire che possiede 800 mila fotografie: «Se si considera che a Brescia il museo di fotografia ne ha la metà, si ha un'idea del patrimonio che ho raccolto».
L'opera, in distribuzione in edicola e in libreria, può essere richiesta anche all'autore allo 030.712001. Guarda il video in basso

 

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