Primarie: Vizzardi spazza via il Pd

Ritratto di Redazione

Quello che è successo è questo: il Pd a Chiari si è inventato le primarie che parevano essere ormai quasi un'invenzione nata e morta per coronare casa Pd, e invece alla fine è stato spazzato via da uno che con il Pd non c'entra nulla e che alle "primarie" ha cambiato persino il nome (consultazioni popolari) e ci è arrivato un mese fa o poco meno. 
La sintesi estrema: il Pd a Chiari non esiste praticamente più perché ha vinto la consultazione uno che in pochi mesi si è inventato tutto, lasciandosi alle spalle la partitocrazia e varando anche con buon impegno un'operazione di comunicazione che il Pd sta ancora cercando di capire a livello nazionale, fermi come sono a edulcorazioni di falce e martello + progressismo + difendiamo gli operai (ma se li licenziano nessuno gli regala un altro posto di lavoro) + cooperative rosse invischiate ad ogni maxi appalto fianco a fianco alla mala-vita.
Massimo Vizzardi ha vinto le consultazioni popolari conclusesi ieri pomeriggio a Chiari, per individuare il candidato del Patto di Governo concluso tra alcune forze del centro sinistra.
Arrivato per ultimo a queste primarie (era tra i primi che aveva presentato e lavorato autonomamente con il proprio gruppo Chiari Virtuosa) ha sbaragliato in breve la concorrenza mettendo dietro di sé Maurizio Libretti (Pd) e Rinaldo Sbaraini (socialisti).
Questi ultimi hanno garantito pieno appoggio a Vizzardi come da accordi condivisi prima delle primarie. Vizzardi ora se la dovrà vedere con Lara Baghino (Chiari in testa), Alessandro Gozzini (Chiari al Centro) e Giuseppe Gozzini (per la coalizione di centro-destra). 
Il suo successo arriva dopo un 'ampio lavoro svolto in questi mesi, tenendo viva con incontri pubblici l'attenzione della popolazione sulle sue idee e sui progetti grazie ai quali, secondo lui, migliorare la città.
Nelle ultime ore, come per una qualsiasi campagna elettorale, non sono mancate le schermaglie, anche a mezzo social network, tra i sostenitori di Vizzardi e quelli di Libretti e Sbaraini.
Segno del fatto che queste rivalità rappresentavano una reale tensione all'interno del patto civico, dove nessun candidato intendeva essere puramente rappresentativo e privo di motivazioni.
Rivalità ricomposte alla luce del verdetto che ha visto Vizzardi affermarsi con 708 preferenze, seguito da Libretti con 545 e da Sbaraini con 92. In totale i votanti sono stati 1350.
«La soddisfazione per questo successo è condivisa con tutto il mio gruppo di sostenitori e attivisti – ha detto Vizzardi – ma anche con Libretti e Sbaraini che hanno lottato in forza di un progetto comune da cui ora dovremo partire a lavorare. La soddisfazione più grande, oltre alle preferenze ottenute, sta nella quantità di votanti arrivati».
Numeri insoliti infatti, se si considera che alle primarie nazionali del Pd i votanti non raggiungevano gli 800.
Per sintetizzare la fine del Pd a livello locale basterebbe pensare che a Chiari hanno votato in 700 o poco più per le primarie nazionali (delle quali francamente dovrebbe fregare poco o niente rispetto al locale) mentre in chiave locale per l'uomo del Pd sono arrivati 500 voti... 

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