Rinascimento Culturale riparte con un evento inedito: appuntamento in Maniva per il prossimo 4 di settembre

Per il giro di boa il calendario del festival si arricchisce di nuove imperdibili date
Ritratto di Benedetta Mora

Dopo le location più collaudate Rinascimento Culturale ha deciso di far tappa in una cornice del tutto inedita: quella del prossimo 4 di settembre in Maniva rappresenta, infatti, un unicum nel calendario del festival culturale bresciano. Per allora il professor Marco Mondini, protagonista dell'evento, racconterà la Prima Guerra Mondiale in occasione dell'appuntamento dal titolo "Una guerra diversa. Parole e immagini dalle Montagne 1914-1918". Un evento che scandisce il “giro di boa” di una giornata dedicata alla montagna, alla sua storia, ai suoi ricordi, alle sue testimonianze. L'appuntamento delle 19.45 presso lo Chalet Maniva, infatti, sarà anticipato, per chi fosse interessato, dalla visita guidata delle trincee a cura della Sezione Alpini di Brescia. Successivamente, sempre per chi lo volesse, sarà possibile concludere la serata con una cena, che si svolgerà sempre presso lo Chalet Maniva, per partecipare alla quale sarà necessaria la prenotazione online e il pagamento in loco di 20 euro. “L'evento in Maniva- spiega Fabio Piovanelli, di Rinascimento Culturale- scaturisce dalla bella collaborazione che da qualche anno a questa parte abbiamo con il Gruppo Alpini bresciano. A loro dobbiamo un sentito grazie per il lavoro svolto durante la pandemia, per aver contribuito alla logistica negli eventi a maggior affluenza di pubblico. Con l'appuntamento del 4 di settembre abbiamo cercato di mettere assieme la promozione di un territorio, la nostra storia e e il sacrificio dei nostri giovani per la nostra patria”. “Quello che sarà possibile vedere in Maniva è il frutto del lavoro svolto dagli alpini a partire dal 2016 - come spiega Diego Ossoli, referente della Sezione Alpini di Brescia- volto al recupero dei manufatti della Grande Guerra. Sono stati circa 700 gli alpini volontari che hanno contribuito alla realizzazione del progetto, ognuno mettendo al servizio dell'opera le proprie professionalità. Un progetto importante che ha portato al recupero di trincee, cunicoli e di un bunker utilizzato come spazio museale. Sono di nuovo i volontari alpini a fare da ciceroni al plesso museale durante l'anno: 6 di noi saranno impegnati nella visita guidata del 4 settembre. Il nostro obiettivo è quello di lavorare per lasciare in eredità alla comunità, intatte, le memorie e le testimonianze di una pagina importante della nostra storia”.

 

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