Vaccini, qualcosa non quadra

Obbligo per i guariti senza patologie: follia non provare la tenuta immunitaria
Ritratto di roberto parolari

Di fatto è stato introdotto l'obbligo di vaccini per gli adolescenti. Vogliono viaggiare o andare a teatro? Devono vaccinarsi. 
Una tortura di Stato a cui non possiamo cedere, come non possiamo cedere al fatto che vengano torturati i guariti che hanno già difese in "memoria" dei linfociti T, teoricamente persino a vita. Teoricamente è un avverbio, ma a vita è un complemento di tempo che compensa ampiamente la teoria, perché se anche fosse per 5 o 10 anni, andrebbe tassativamente evitata la vaccinazione in queste persone, proprio perché anche i casi rari di reinfezione sono risultati senza conseguenze. 
Sarebbe stato sufficiente prendere una fascia di guariti tra i 30 e i 50 anni senza patologie, ossia non proprio super immuni come ragazzini e bambini, ma neanche fragili come certe fasce over. 
E stare a guardare, pur consentendo il vaccino se volontario. 
Sarebbero stati subito a disposizione dati fondamentali per capire se il virus era già in declino: perché se i dati sono quelli confermati da questo studio è evidente che la mortalità era legata alla mancata immunizzazione naturale. 
Avevano garantito diritti fondamentali della Costituzione: ora parla persino il papa a favore dei vaccini. 
Ma vi rendete conto? 
Se non avessi avuto il Covid come tutta la famiglia avrei molto probabilmente fatto il vaccino, anche se non ne sono sicuro al 100%: questo non perché non credo ai vaccini ma perché credo poco agli uomini, soprattutto a quelli di "Stato" e soprattutto a quelli che privatizzano la Sanità. 
In ogni caso dico a chi vuole bloccare i treni in questi giorni che è sufficiente ricordarsi ciò che scriveva Manzoni per reagire a uno Stato ottuso e tiranno, incapace di organizzare la scuola dopo 2 anni dalla pandemia: le regole le uso finché mi servono. 
Sarebbe sufficiente una campagna anti-fiscale per far tremare i polsi al Parlamento, altro che far faticare i poveri poliziotti. 
Sospendere gli F24 a metà mese e poi vediamo cosa succede. 
Curiosa anche l'accelerazione ad attribuire garanzie rispetto a un'iniezione che resta sperimentale. A fronte di tale sperimentazione era fondamentale sperimentare la vita dei guariti e non vaccinarli. 

Il caso della provincia di Brescia e della Lombardia

Più che i morti nella provincia di Brescia, fa paura un dato statistico mancante in assoluto: l'assenza di indicazioni di quanti siano i ricoverati tra i vaccinati completi, quanti tra i vaccinati con una chiamata e quanti tra i guariti (quindi i casi di reinfezione con ricovero o decesso). 
A inizio estate uno studio avviato proprio in Lombardia evidenziava rischi di reinfezione enormemente più bassi che con il vaccino (vedi foto tratta da Adnkronos), ovvero dello 0,07%, e con esiti per nulla preoccupanti nei pochissimi rinfettati, alcuni dei quali peraltro sanitari e quindi sottoposti anche al rischio di cariche virali più alte.
Non solo, manca su questi tre corridoi un'indicazione anagrafica, perché è chiaro che una reinfezione di un 90enne spesso ha poco senso con il suo decesso, mentre le reinfezioni tra un 40enne guarito, per ipotesi, a marzo, se sortisce ben poche conseguenze potrebbe essere la spia evidente che i guariti non abbiano bisogno di alcun vaccino. 
Ma per saperlo con certezza serve trasparenza e occorre rivelare tali dati, mentre a oggi il bollettino diffuso dalle autorità sanitarie parla senza alcuna differenza di morti e ricoverati. 
Nel Bresciano si sono vissute intere settimane senza decessi, mentre nel resto dell'Italia si registravano morti e ricoveri. 
Quanto è dovuto ai vaccini tutto questo? E quanto al fatto che Brescia è stata la provincia più colpita dal Covid lo scorso anno: che siano gli effetti di un'immunità già diffusa?
Se la scienza statistica non viene utilizzata sarà impossibile capire se i vaccini avranno vita breve e potremo tornare a una vita normale. 
Tanto più va ricordato che il numero di infettati in ogni provincia è ipotizzabile, parole della scienza, di decine superiori al dato ufficiale. 
Questo potrebbe aiutare a comprendere la minore mortalità nel nostro territorio. 
Ma se mancano i dati, non ha senso nemmeno inoculare vaccini per anni salvo poi scoprire che per i guariti non fragili non ce n'era alcun bisogno: non avendo così nemmeno la possibilità di raffrontare la capacità di difendersi degli organismi sani con difese naturali con quelli vaccinati.    
Abbiamo provveduto a chiedere ad Ats quanti fossero i vaccinati in ospedale sul totale dei ricoveri per Covid e quanti i guariti con reinfezione. 
Ci hanno rinviato agli Spedali Civili che a loro volta ci hanno rinviato a Regione Lombardia: quest'ultima ci ha chiesto di scrivere una mail a cui non ci è ancora stato risposto...

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