Accoltellato e gettato nel naviglio

20enne kosovaro ucciso nella notte da un coetaneo
Ritratto di roberto parolari

Delitto efferato nella notte a Calcio (Bergamo). E' accaduto verso le 2: un regolamento di conti o forse futili motivi alla base del delitto. Erion Morina, un kossovaro di 20 anni è stato ucciso brutalmente lungo la via principale del paese. L'autore del gesto sarebbe un coetaneo kosovaro, M.M. Il giovane, stando a una prima ricostruzione, è finito in un vero e proprio agguato: è stato atteso fuori dalla sua abitazione, in via Papa Giovanni XXIII, quindi è stato colpito con un oggetto tagliente. 


Tramortito, il giovane è stato gettato nel naviglio Cremonese, che si trova a pochi metri e che attraversa l'abitato di Calcio.
Tutto è accaduto all'incrocio tra via Papa Giovanni e via Vezzoli. Il giovane abiterebbe nell'isolato all'angolo, dove ha sede anche la banca Ubi.

I carabinieri di Bergamo, guidati dal colonnello Paolo Storoni, hanno fermato già un sospetto, accompagnato sul luogo del delitto e poi messo in custodia su una pattuglia dell'Arma mentre erano in corso i rilievi ad opera della Investigazioni scientifiche dei carabinieri di Bergamo. Mentre erano in corso i rilievi, i carabinieri hanno intercettato il sospetto reo: il presunto colpevole, pure ventenne, è stato accompagnato sul luogo della tragedia per una visione del corpo e del luogo in cui è stato recuperata la salma. Interrogato rapidamente, è stato quindi messo in una pattuglia dei carabinieri dove è rimasto guardato a vista per circa un'ora. Quindi si sono svolti gli interrogatori a Treviglio. 
Per recuperare l'uomo si è reso necessario l'intervento del nucleo speleo fluviale dei vigili del fuoro orobici, che hanno rinvenuto il cadavere in mezzo all'acqua del canale. Si attende l'autopsia per comprendere se il 20enne sia morto per annegamento o per i colpi sferrati alla schiena e al capo dal suo aggressore.
La cittadina è sotto shock. «La presenza kossovara è massiccia – dicono i residenti della zona – ma sono in gran parte brava gente e lavoratori onesti. E' inaccettabile una fine del genere in una cittadina tranquilla come la nostra».

 

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