Brebemi: il patron della Tepa chiede Rudiano sulla segnaletica

Battista Riva deluso dalla mancanza dell'indicazione: "C'è persino Urago d'Oglio"
Ritratto di Redazione

L'uomo della Tepa Sport non ha dubbi: in Brebemi è stata commessa una grave mancanza nei confronti di Rudiano.
Battista Riva, l'uomo che ha vestito con il suo marchio le squadre di Serie A negli anni Settanta e Ottanta, che ha fatto sognare i più piccoli con la mitica V su scarpe, tutte e palloni, ha 82 anni e uno spirito da leoni. Sagace, ironico, pieno di una memoria che il nostro povero Jos Sbaraini assaggiava spesso negli incontro con il patron della Tepa. E quando ci chiede di percorrere fino a Lainate la Brebemi raccogliamo volentieri la proposta.
«Non sto più nella pelle – dice con il nipote Antonio – e voglio vedere quest'opera. So che se n'è discusso tanto ma – dice a viaggio compiuto – questa strada è un sogno. Roba tutta privata, fatta in cinque anni. Certe ville impegnative richiedono altrettanto. Qui si è fatta un'autostrada».
Arrivato a Lainate scende dall'auto e al nipote che chiede se è pronto per ripartire chiede ancora un istante. Si guarda intorno. Contento? «Contentissimo perché questa è un'autostrada del tutto analoga a quelle americane che percorrevo quando andavamo a far visionare i campionari delle nostre scarpette oltre oceano. Grande, sicura e certamente più bella per i contorni rurali rispetto all'A4».
Ma Riva quando arriva all'altezza di Rudiano sbotta: «Eh no – dice – dov'è Rudiano sulla segnaletica? Calcio, Urago d'Oglio, persino Antegnate! E la mia Rudiano?!».
Una sorpresa che lo lascia quasi senza parole, ma con un proposito: «Devo parlare con il presidente di Brebemi Francesco Bettoni – spiega – mi capirebbe. Rudiano è qui, a un pugno di metri ed è ancora la patria di importanti manifatture oltre che sede storica della mia Tepa Sport». Poi scherza, ma neanche tanto, lui che da anni abita a Rovato: «Rudiano è il paese più bello del mondo!».
Bisogna esserne davvero innamorati se le proteste sindacali che caratterizzano la sua aziende e i suoi operai lo portarono a chiudere.
Più che una questione di campanile, in ogni caso, quella di Riva appare come una critica ponderata: «Rudiano a parte – spiega – mi dispiace non vedere nemmeno Orzinuovi sulla cartellonistica autostradale. Sono indicazioni fondamentali in uscita, perché consentono agli automobilisti di non perdersi né di perdere tempo. Lo stesso dicasi per le indicazioni relative agli accessi in autostrada: sono ancora troppo pochi».
Arrivato a Rovato dopo poco più di un'ora di viaggio andata e ritorno da Linate, Riva ha ancora vivi i ricordi della sua Tepa Sport e non manca di ricordare che «oggi una strada così ce la sognavamo: sono nato professionalmente – conclude – quando la A1 arrivava sino a Firenze e poi solo fino a Roma. Fate voi». GUARDA IL SERVIZIO VIDEO IN BASSO

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