Brebemi, primo vagito e prime interviste al casello

Troppo cari i pedaggi per la gran parte degli automobilisti
Ritratto di Redazione

Quanto intriga questa Brebemi, quanto è bella questa Brebemi, ma quanto costa questa «scappatella» sulla prima autostrada privata d'Italia!
La sintesi del primo giorno è questa e forse lo sarà dei prossimi anni se i pedaggi autostradali non caleranno. Cosa impossibile, riferiscono dall'ufficio comunicazione di Brebemi finché non ci sarà una defiscalizzazione o una revisione degli accordi originali con il Governo. Inaugurata alle 11 del 23 luglio, Brebemi ha visto il battesimo del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, del Presidente della Regione Roberto Maroni e ovviamente del Presidente della Brebemi Francesco Bettoni.
La curiosità ieri, è proprio il caso di dirlo, ha mietuto la prima vittima dell'entusiasmo. Si tratta del veronese Giuseppe Briani, che si è presentato alle 15 in punto al casello di Chiari Ovest per «essere il primo automobilista a prendere l'autostrada». Peccato che i minuti passano e l'autostrada non apre, così che le aspettative di Briani ne alimentano la creatività: «Ascolti se mi metto in posa con l'auto - ci dice – me la fa una foto? Voglio essere il primo in assoluto». Ci riferisce di essere speranzoso per questa nuova strada: «Percorro tre volte a settimana il tratto Verona – Brianza. La vede la mia Bmw? Ha 600 mila chilometri accumulati in tre, quattro anni. Finora per raggiungere Milano non ci mette meno di 3 ore e mezza. Ora conto di farlo in due ore».
La «poesia» si smorza non appena viene al corrente delle tariffe: «Ammazza – dice con un detto meridionale – se non ti prende il cane ti prende la cagna. E' troppo alto come pedaggio».
Un commento che è il leit motif di tutte le «intercettazioni» effettuate da Bresciaoggi nei primissimi minuti di apertura dall'autostrada. Deluso è anche l'ingegnere clarense Roberto Bruschi: «Volevo raggiungere a tempo record un cantiere di Milano ma vedo che alle 15.30 è ancora chiusa. Speriamo sia solo una falsa partenza». E falsa partenza è visto che nessun motivo tecnico è sotteso a tale problema, se non il protrarsi della «passeggiata» delle auto d'epoca che hanno inaugurato la strada.
Daniele Colossi, di Chiari, si dice «amaramente sorpreso per il fatto che il tratto da Chiari verso Brescia sia in realtà a pagamento, con 1,80 euro. A questo si aggiunga – spiega – che la segnaletica stradale è pressoché assente persino in Chiari, per non parlare nei paesi vicini».
Luigi Cadori e Giuseppe Brancati sono due artigiani di Roccafranca: «Arriviamo da Lumezzane – dicono – l'abbiamo presa per provarla. Bella è bella ma mica si sognino che la prendiamo ancora. Non puoi percorrere un chilometro da Castrezzato a Chiari e pagare 2,20 euro e poi ripagarne altrettanti al ritorno».
Se Cadori guida un mezzo di categoria B (cassonato), resta dello stesso parere chi guida un'auto ossia Paolo Parmiggiani di Rudiano che con la moglie Emanuela Serlini arriva contento alla barriera per poi imbronciarsi: «No! Un euro e 80 per due minuti di strada. Mi sembra decisamente troppo. Arrivavamo da una visita a Brescia e ci ha fatto comodo ma non si può pagare una somma tanto alta dopo che ci avevano detto che il tratto da Chiari a Brescia era gratuito».
Poi ci sono stati i problemi tecnici più che comprensibili come l'assenza della ricevuta come ha fatto notare Gianpaolo Calogero di Chiari, tecnico informatico che lavora a Treviglio. «Un po' cara – conferma – ma mi sono trovato molto bene per il resto».
Fasli Feim, artigiano kosovaro di Calcio, è invece in preda all'entusiasmo: «Magnifica – esulta – tutto perfetto. Per il prezzo staremo a vedere, adesso volevo godermela».
Lo hanno invece preceduto due «costruttori» della Brebemi, impegnati per la ditta Sandrini: si tratta di Gobruna Hesat e Shala Harsim, pure kosovari arrivati da Pozzuolo con una spesa di 10,80 euro. «Siamo contenti per il lavoro – dicono – meno per la fine del cantiere perché per ora la nostra missione è finita». Ma la sorpresa è dietro l'angolo: restano dieci minuti fermi ad aspettare che qualcuno alzi loro la sbarra nonostante il pagamento già avvenuto. Ci pensa una voce gentile a rassicurarli e a farli uscire.
Carlo Manzoni di Brandico è un tipo decisamente simpatico, di quelli che nonostante l'età crede al progresso. Ci crede ma ci convive con difficoltà, visto che quando la gettoniera per il pagamento si apre non sa come pagare. «Signore – si rivolge a noi – mi può aiutare che non riesco a pagare?». All'opera di scout segue un commento entusiasta: «Un lavoro magnifico. Sono arrivato a Chiari passando da Travagliato. Secondo me ci vuole un po' più di promozione perché questa strada non la conosce ancora nessuno, però è bellissima».
Gian Mario Balduzzi è l'ennesimo artigiano che passa da qui in poche ore: «E' una pacchia – dice – arrivo da Bisceglie a Milano e mi sono trovato a Chiari con una facilità impressionante. Davvero comoda, credo di avere risparmiato 20 minuti e tanto stress».
Dario Bariselli invece gestisce a 500 metri dal casello il Consorzio Agrario: «Sfruttarla è sicuramente utile, ma qui bisogna prendere un po' di zucchero e addolcire pedaggi tanto salati».
Giuseppe Bianchi è artigiano di Castrezzato: ha preso appositamente il suo furgone per arrivare qui dopo il lavoro e vedersi un pezzo di autostrada. Ma quando si tratta di rientrare in Brebemi, preferisce tirare dritto e tornare a Castrezzato per la strada statale: «3,60 euro è una follia per andare e tornare con due chilometri di strada». Aspetto questo che poco interessa a Cirillo Petroboni che lavora per la Siderurgica Ferro Bulloni: «Per fortuna non la pago io – dice – ma è un gran bella strada. Vengo da Brescia ma sono originario di Monno», tiene a precisare.
Entusiasta è invece la coppia cremasca Armando Pellegrino-Claudia Cadei che, diretti a Crema, si dicono «contentissimi, perché è una strada bellissima. Al festival dei superlativi, segue la scocciatura per il mancato funzionamento del Telepass che li ha costretti a fermarsi alla sbarra per pagare in contanti». Franco Larato e Mariella Branciforti, in arrivo pure da Crema ,segnalano la «mancata erogazione della ricevuta», problema che si è ripetuto per tutti ieri.
Poi c'era il fotografo curioso (il clarense Silvano Marelli) pronto a scattare mille pose di questo chilometro clarense, come pure i pensionati di Cologne Eugenio Magri e Iole Zadra arrivati qui da Cologne come si va a un centro commerciale col solleone. Di più: come a un pellegrinaggio.
 

Il video dell'inaugurazione, c'è chi sbotta e bestemmia: guarda

 

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