Clarense sposa irregolare marocchino

A dispetto della vecchia ordinanza leghista, ora fila tutto liscio. La legge lo consente
Ritratto di Redazione

Ciò che forse non sarebbe stato possibile sotto il precedente sindaco Sandro Mazzatorta lo è stato questa mattina: un matrimonio tra una cittadina clarense di 40 anni di nome Aurora Chiari e un marocchino irregolare di 22 anni, Soufiane Ben Amar.
Il loro amore è stato sancito questa mattina all'Urp comunale dall'assessore Laura Capitanio, delegata dal sindaco Massimo Vizzardi, alla presenza dei genitori di lei Pietro e Giovanna Grimoldi, nonché da un gruppetto di amici, in gran parte provenienti dalla Valle degli Elfi, esperienza di vita comune in Toscana, dove Aurora e Soufiane si sono conosciuti.
Un gesto che appare distante anni luce rispetto a quanto richiesto dal precedente sindaco leghista Sandro Mazzatorta con una ordinanza che invitava l'anagrafe a non autorizzare il matrimonio con cittadini che non fossero lavoratori e regolarmente residenti.
Un'ordinanza, certamente, e non una legge, poi bocciata dal Tribunale di Brescia nel 2012, mentre la Corte di Cassazione nel 2013 autorizzava la prassi di un matrimonio con cittadini non regolari. Tuttavia i primi a temere un intervento delle forze dell'ordine sono stati proprio i genitori, a partire da «Nonna Gio», questo il nome di battaglia della madre di Aurora, già attiva contro il sindaco Mazzatorta per la chiusura del campo nomadi di via Roccafranca.
«Non sono stata tranquilla finora – ha detto questa mattina Grimoldi – perché temevo che qualcosa potesse andare storto e che il matrimonio potesse essere ostacolato. Ormai tutto è compiuto e mia figlia ha finalmente coronato il suo sogno».
Attorno a lei amici ed esponenti di realtà anarchiche o di Rifondazione, le prime a sostenere il diritto a questa unione. Il comandante della Polizia Locale Michele Garofalo ha definito la posizione di Soufiane «non grave, né particolarmente problematica. E' in Italia da quando ha sei anni. Si è allontanato dai suoi genitori, nel frattempo divenuti italiani, a 18 anni per una lite. Pertanto la sua irregolarità è legata solo a traversie di tipo familiare. La legge in tal caso non dà alcun divieto».
Per Capitanio si è trattato di «un matrimonio normalissimo che ho condotto grazie alla delega del sindaco Massimo Vizzardi».
Soufiane ci conferma di «avere smarrito passaporto e non di essere più in possesso di un regolare permesso di soggiorno, ma sono in corso di rifacimento».
Il matrimonio, in ogni caso, tomberà qualsiasi pendenza di questo genere.
Contraria la reazione della Lega Nord: «L'amore è sacro – dice il consigliere Roberto Campodonico – e non voglio mettere in dubbio che si sia trattato di vero amore, a dispetto di un'età così diversa, ma l'amore non consente di eludere il buon senso e il diritto: per noi un irregolare che ha poche settimane da attendere per rimettersi a posto con il soggiorno nel nostro paese doveva prima sistemare queste cose. Evidentemente non era così facile sistemare tutto e si è ricorsi a questa cerimonia». (guarda i video in basso)

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