Conto a secco? Volontari al lavoro per la materna

Aperto anche un conto corrente per le donazioni
Ritratto di roberto parolari

I soldi sul conto? Insufficienti per pagare alcuni secchi di pittura o qualche prodotto di cancelleria. Figuriamoci per liquidare lo stipendio alle insegnanti della scuola materna Paolo VI, seconde mamme di decine di bambini a Roccafranca.
È la grave situazione in cui versa la storica scuola paritaria del paese, frutto di donazioni e sforzi decennali e oggi alla canna del gas. Il motivo? L'epidemia da Coronavirus c'entra ma non è l'unico colpevole, come spiega la presidente Mina Lorenzi: «Tante materne paritarie sono in crisi per via della mancanza delle rette, ma a Roccafranca attendiamo ancora il contributo statale di circa 25 mila euro che ci dovrebbe arrivare ogni anno a gennaio».
In realtà questo ritardo, negli anni, è diventato accademico, purtroppo, visto che non è la prima volta che si registra, ma in un anno così, quella mancanza si è trasformata in un pugno nello stomaco.
Di soluzioni non ce ne sono molte, anche perché a marzo il versamento delle rette si è interrotto con il venir meno di migliaia di euro ogni mese, fondamentali per gli stipendi. «Il ritardo di quel contributo statale – continua la presidente – adesso suona come una beffa, perché ha lasciato a secco l'intera scuola. Ma è proprio vero che la Provvidenza esiste, a giudicare da quanto successo nei giorni scorsi».
La scuola ha infatti ricevuto una prima grande donazione da una trentina di volontari che hanno sfruttato il momento di scarso lavoro per mettere a ferro e fuoco l'istituto, come non avveniva da decenni.
È stata rimessa a nuovo la cancellata, è stato sterrato e rifatto l'intero parco ed è stato così riesumato anche l'impianto di irrigazione, predisposto ma mai utilizzato, con conseguenze che d'estate era facile immaginare.
E poi via ai lavori negli interni, con tinteggiature, stuccature, smuramento dei termosifoni e pulizia. Non potevano mancare interventi su impianti elettrici e idraulici.


Il conto finale è da paura: quasi 30 mila euro di lavori in una settimana per una scuola che non avrebbe avuto nemmeno i fondi per acquistare un kit di pennarelli per tutti i bambini.
Una solidarietà che ha vinto le lungaggini dello Stato ma anche delle banche: l'asilo in questi giorni batte i pugni per avere risposte anche rispetto ai 25 mila euro di finanziamento che ritiene dovuti e innegabili.
«Con le suore e tutto il personale della materna – ha concluso la presidente – siamo rimasti commossi per una solidarietà nata da un passa parola. Ai volontari possiamo porgere solo un grande grazie e garantire loro che i loro nipoti e pronipoti saranno educati con lo stesso amore di sempre».
Per chi non ha contribuito con cazzuola, pennello o scavatore, la solidarietà potrà ora essere espressa verso l'istituto, con una donazione al conto della scuola (iban IT86C0873555100001000005001) oppure con il 5 per mille, che può essere versato anche da chi non ha l'obbligo di dichiarazione dei redditi.
 

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