I fratelli Mulonia riconquistano l’Alaska

E’ festa per lo sport bresciano estremo. I fratelli Willy e Tiziano Mulonia (di Chiari), insieme a Roberto Gazzoli (Flero) hanno concluso insieme l’Iditarod Trail Invitational in Alaska, coprendo in quindici giorni 1600 chilometri tra ghiacci e neve. Il tutto in sella alla loro mountain bike.
Dal 1999 Willy (oggi 57enne) può considerarsi il più grande testimonial in Italia di questa tradizione insieme a un altro bresciano, Roberto Ghidoni (di Bovegno) che stabilì record strabilianti e che proprio Mulonia convinse a raggiungere l’Alaska nel 2000.
Ora il nuovo record: due fratelli che insieme tagliano il traguardo più lungo (quello intermedio è Mcgrath a 560 chilometri) dopo aver raccolto già diversi successi individuali negli anni scorsi. E con loro Gazzoli, fidato compagno di mille avventure di Willy, anche nell’organizzazione di spedizioni ciclistiche come il Mongolia Bike Challenge.
La partenza era avvenuta il 27 febbraio da Knik. Willy ha trasmesso al fratello Tiziano (52 anni), a Gazzoli e a Ghidoni, ciò che lui stesso ricevette dal ciclista Juan Carlos Najera: la passione per l’iditarod.
Il sindaco di Chiari Gabriele Zotti ha salutato così la straordinaria impresa dei due fratelli: «Tiziano e Willy Mulonia hanno terminato e vinto la loro sfida alla Iditarod Trail Invitational. Semplicemente grandi». Due giorni prima aveva scritto: «Che siete matti, non occorre che ve lo dica io. Ma visto che siete vicini al traguardo, voglio che dai clarensi vi arrivi forte in Alaska il sostegno: Forza Tiziano, Forza Willy».
Così l’organizzazione al termine della gara: «Dopo uno straordinario viaggio attraverso 1.000 miglia di terreno accidentato e imprevedibile dell’Alaska, sette ciclisti sono arrivati a Nome questo pomeriggio per completare insieme l’Iditarod Trail Invitational 1000 in 17 giorni, 3 ore e 38 minuti. Il loro arrivo segna il culmine di oltre due settimane di resistenza, perseveranza e grinta e una potente testimonianza dello spirito di cameratismo che caratterizza l’ITI 1000».
Oltre ai tre bresciani sono arrivati nel gruppo finale quattro statunitensi che hanno fatto squadra con loro fino all’ultimo superando non poche difficoltà. Tra queste la più tipica è la perdita del tracciato per il maltempo.
Nel 2020 Willy Mulonia aveva vissuto una amara delusione: lo stop per condizioni ambientali critiche e l’arrivo della pandemia da Covid. Era tuttavia riuscito a far raggiungere la meta di McGrath al fratello Tiziano.
La passione per la bicicletta gli arrivò dopo un incidente a una gamba: «Fino ad allora – rivela – la bici non l’avevo mani considerata e mi interrogavo perplesso su chi seguiva con particolare attenzione Tour e Giro. Poi la fulminazione. La bicicletta è stata la mia salvatrice e compagna di viaggio».
Nel 2001, il 5 febbraio, Willy compì un viaggio straordinario dalla Patagonia fino all’Alaska per poi atterrare a Roma e raggiungere Chiari dove ottenne l’encomio dell’allora sindaco Mino Facchetti.