S. Orsola, lo scontro è appena iniziato

Il dirigente comunale Aldo Maifreni: «Della gestione discutano pure, ma su qualità e puntualità del progetto solo da essere orgogliosi»
Ritratto di giulia

Fiore all’occhiello dell’Amminsitrazione precedente di Massimo Vizzardi, pugno nello stomaco a livello finanziario pe quella nuova di Gabriele Zotti. 
A Chiari lo scontro è aperto sulla gestione del nuovissimo Teatro S. Orsola. Certamente un’impresa dal punto di vista del recupero e delle tempistiche, alla faccia di quasi 40 anni di degrado. 
Ma c’era poi la questione della gestione, con costi che avevano da subito preoccupato il sindaco Gabriele Zotti. 
Nei giorni scorsi una delibera di Giunta ha ritirato qualsiasi assegnazione gestionale a cooperative o associazioni, mettendo in campo all’assessorato alla cultura (delega a Zotti) la gestione della struttura. 
«Si tratta di un atto dovuto nei confronti della comunità – ha detto il primo cittadino – viste le enormi preoccupazioni legate ai costi gestioniali di questa struttura. 
I tempi si sono leggermente dilatati anche per quanto riguarda il cantieramento e così abbiamo deciso di blindare conti e modalità di gestione». 
Zotti parla di «una rivalutazione dell’interesse pubblico della struttura e di una necessità di una più adeguata messa in opera del servizio». 
La cooperativa La Nuvola nel Sacco era stata tra le prime assegnatarie ipotizzate dalla Giunta di Massimo Vizzardi.
Il cambio di rotta è stato annunciato dal sindaco con un post  riferito alla consigliera comunale Chiara Facchetti (assessore delegata al progetto S. Orsola nella precedente compagine): «Se dopo 4 anni di lavoro, oltre che tante parole al vento, i tuoi progetti sono paragonabili al trovarsi con della sabbia tra le mani, non sei sciocca, è solo che non eri adatta. Ci vediamo in Consiglio, che ti dico il resto». 
Il post non è stato apprezzato dal precedente sindaco Vizzardi e dal consigliere e candidato sindaco Domenico Codoni che hanno solidarizzasto con Chiara Facchetti. 
Il post di Zotti rispondeva a un intervento sui social di Facchetti: «Che sciocca – scrive - sono tata a lavorare per quattro anni con l’obiettivo di preparare e realizzare una gestione ottimale del teatro Sant’Orsola! 
Ebbene sì, il teatro Sant’Orsola è nato “al contrario”, proprio come dovrebbe nascere un’opera pubblica: partendo dall’idea e dal progetto di contenuto ancora prima che dalla costruzione del contenitore.
La mia amministrazione si è adoperata tanto per riavere un teatro-cinema a Chiari che offrisse una programmazione culturale gestita in modo professionale, ma che allo stesso tempo fosse anche “casa” delle associazioni clarensi».
Sulla vicenda anche il dirigente comunale Aldo Maifreni dice la sua. «Per favore la politica si esprima legittimamente, ma tutti rispettino e riconoscano un progetto che nei costi, nei tempi, nella bellezza rappresenta un caso a livello nazionale. Abbiamo un classe Nzeb a livello energetico, con tanto di geotermia, un teatro nuovissimo e straordinario per modalità di costruzione, antisismico e innovativo a dispetto del rudere che era, ingloba peraltro una cabina elettrica che oltre al teatro servirà e stabilizzerà la rete ballerina del centro storico».

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