In bici fino in Scozia per il Sunderland...

... e per sostenere Nina
Ritratto di Redazione

“Incredibile” è una parola che sentiamo ricorrere spesso quando si parla di sport, sovente abusata da telecronisti eccessivamente sensazionalisti. Tuttavia non riesco a trovare aggettivo più adeguato per descrivere l'avventura di Enrico Milani, quarantaduenne preparatore atletico di Paratico e tifoso sfegatato del Sunderland, squadra di calcio dell'omonima città inglese.
Sono oltre duemila i chilometri che intercorrono fra questi due agglomerati urbani ed Enrico ha deciso ti percorrerli tutti in sella ad una bicicletta, attraversando in diciotto tappe prestabilite impegnativi passi di montagne svizzere, boschi francesi decisamente poco ospitali e, infine, sfidando il confusionario traffico inglese arrivando quasi al confine con la Scozia. “È stata un'esperienza stupenda, il mio obiettivo era arrivare in tempo per la partita contro il Norwich. Sono stato accolto a braccia aperte e la società calcistica ha deciso di esporre la mia bicicletta come cimelio nel museo della squadra”, ha raccontato.
La freccia che fece innamorare Enrico e i cosiddetti “black cats” fu scoccata da Cupido ormai venticinque anni or sono: proprio quando risplendeva la golden age del calcio italiano, tramite TV Capodistria, sbocciò la passione di Enrico per il football anglosassone “pieno di colori e caratterizzato da un tifo a dir poco indiavolato”.
Sentendolo narrare le sue gesta balza subito alla mente uno stralcio della famosa canzone di Enrico Ruggeri “cento e più chilometri alle spalle e cento da fare...”, tuttavia questa è un'impresa che trascende l'ambito meramente sportivo, perchè ad iniettare benzina nei quadricipiti del paraticese non c'era solo la voglia di festeggiare un quarto di secolo da tifoso del Sunderland, ma anche un'iniziativa filantropica: aiutare Nina, bambina di soli quattro anni affetta da una malattia genetica rarissima.
Enrico, documentando tutta la sua impresa sulla pagina facebook “road to stadium of light”, è riuscito a tessere una ragnatela di solidarietà che gli ha consentito di raccogliere la bellezza di oltre dieci mila euro, ossigeno preziosissimo per il bilancio di questa famiglia in difficoltà.
Quella di Enrico è quindi una vittoria che vale doppio, perché fornisce un assist importante alla piccola Nina, costretta a dover giocare quotidianamente la partita più difficile di tutte. Ed è per questo che possiamo definire “incredibile” la sua impresa, decisamente in controtendenza rispetto ai nostri tempi, nei quali imperversano vanità ed autoreferenzialità.
Tuttavia, evidentemente, qualcuno non si è ancora rassegnato.

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